"Non corro per tornare a Downing Street": la rinuncia di Johnson

L'ex premier ha dichiarato di non avere più intenzione di candidarsi alla guida del Partito Conservatore e del prossimo governo britannico

"Non corro per tornare a Downing Street": la rinuncia di Johnson

L'ex premier britannico Boris Johnson non correrà per tornare a Downing Street. A dirlo è stato nella tarda serata di questa domenica il diretto interessato, smentendo di fatto le indiscrezioni trapelate alcune ore prima che davano “BoJo”, come viene soprannominato, di nuovo in lizza per diventare premier.

La corsa all'interno del Partito Conservatore

A Londra si respira un clima molto pesante sotto il fronte politico. La fine prematura dell'esperienza di governo di Liz Truss, durata appena 45 giorni, ha scompaginato i piani del Partito Conservatore. La formazione cioè che detiene la maggioranza all'interno della Camera dei Comuni e che è quindi chiamata a esprimere il nome del premier.

Con le dimissioni di Liz Truss si è quindi aperta la corsa tutta interna ai conservatori per scegliere il nuovo capo di partito, il quale poi è destinato a essere designato quale nuovo numero uno dell'esecutivo.

La gara deve ancora entrare nel vivo, ma nel marasma politico di questi giorni la confusione già sta regnando sovrana. Secondo diversi analisti, Boris Johnson sarebbe pronto ad assumere nuovamente la guida del Partito Conservatore. Una carica lasciata a luglio a seguito dello scandalo cosiddetto “Partygate”. Un dossier cioè dedicato alle presunte feste organizzate all'interno di Downing Street, residenza e sede degli uffici del premier, durante le fasi più critiche della pandemia da coronavirus nel 2020.

Sono state in estate le dimissioni di Johnson ad aprire la strada all'elezione, sia come capo dei conservatori che come capo del governo, a Liz Truss. Paul Bristow, deputato del partito di maggioranza, alla Bbc nel pomeriggio si è detto certo della candidatura di BoJo. “Sono fiducioso che Boris parteciperà a questa competizione e che vincerà”, ha detto nel corso di un'intervista.

La smentita di Johnson

L'ex premier però ha voluto fugare ogni ipotesi di candidatura. "Negli ultimi giorni – si legge in una nota diffusa dai media britannici – sono tristemente arrivato alla conclusione che questa partecipazione alla gara interna al partito conservatore non sarebbe la cosa giusta da fare, semplicemente”.

“Non si può governare efficacemente senza il partito unito in Parlamento”,

ha poi dichiarato Johnson. Dopo queste dichiarazioni l'attesa per conoscere i nomi ufficiali dei candidati alla guida dei conservatori è destinata a crescere. In ballo del resto c'è la guida del prossimo governo di Londra.

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