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Julian Assange non è più a capo di WikiLeaks

Lo scorso marzo, il governo di Quito ha vietato ad Assange l’utilizzo degli strumenti informatici presenti nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, impedendo così al giornalista australiano di comunicare con l’esterno

Julian Assange non è più a capo di WikiLeaks

Julian Assange, fondatore del network investigativo WikiLeaks, non è più a capo di quest’ultimo. È stato lo stesso network, tramite un comunicato rilasciato in questi giorni, a dare la notizia relativa a tale avvicendamento. Il successore del giornalista australiano è Kristinn Hrafnsson, ex portavoce nonché grande amico del fondatore del sito Internet.

WikiLeaks, nell’annunciare la nomina del suo nuovo caporedattore, ha evidenziato il fatto che sarebbe stato Assange in persona a designare Hrafnsson, cronista giudiziario islandese nominato per tre volte in patria “giornalista dell’anno”. Il comunicato diffuso dal network sottolinea il fatto che il blogger australiano, dal 2012 “rifugiato politico” presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra, avrebbe deciso di fare un “passo indietro” a causa dell’aggravarsi dell’“isolamento” imposto sei mesi fa ad Assange proprio dal governo di Quito.

All’inizio del 2018, con l’uscita di scena di Rafael Correa, simpatizzante del fondatore di WikiLeaks, i rapporti tra quest’ultimo e le autorità del Paese andino sono diventati problematici. Lenín Moreno, successore di Correa alla presidenza dell’Ecuador, ha infatti assunto un atteggiamento sempre più ostile nei confronti dell’attivista “rifugiato politico”. Lo scorso marzo, il neopresidente ha vietato ad Assange di utilizzare i computer dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, impedendo così al giornalista di comunicare con l’esterno. Secondo il comunicato di WikiLeaks, l’Australiano, da sei mesi impossibilitato a sovrintendere all’attività del network, avrebbe quindi in questi giorni deciso di reagire a tale “isolamento” nominando un successore alla guida del sito Internet. Assange, pur rinunciando alla carica di caporedattore di WikiLeaks, dovrebbe comunque restare all’interno dell’organigramma di quest’ultimo, precisamente nel ruolo di “editore”.

Kristinn Hrafnsson, intervistato dal quotidiano online The Daily Dot, ha ribadito la tesi secondo la quale vi sarebbe il provvedimento restrittivo adottato sei mesi fa dal governo di Quito dietro la rinuncia del blogger australiano alla guida del network: “Alla base della mia nomina a caporedattore vi è l’esecrabile detenzione alla quale è attualmente sottoposto Julian Assange. Ho accettato con grande entusiasmo l’incarico di assicurare la continuazione di tutte le inchieste ispirate agli ideali di WikiLeaks.” Hrafnsson ha poi precisato: “Non è detto che tale cambio al vertice del network sia definitivo.”

Dalla fondazione di WikiLeaks, avvenuta nel 2006, Assange ha ripetutamente cambiato versione riguardo al ruolo da egli ricoperto nell’organigramma del network.

All’indomani della creazione di quest’ultimo, l’attivista australiano si era infatti presentato all’opinione pubblica quale semplice “portavoce” del sito Internet, salvo poi definirsi “editore” e, infine, “caporedattore”.

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