Guerra in Ucraina

A Kiev tornano a suonare le sirene: si combatte vicino alle centrali nucleari

Le forze russe hanno aperto il fuoco a Energodar nei pressi della più grande centrale d'Europa. Kiev chiede jet agli alleati. Johnson: "Putin colpevole di crimini di guerra"

A Kiev tornano a suonare le sirene: si combatte vicino alle centrali nucleari

Nell'ottavo giorno di guerra l'Ucraina continua a resistare. I combattimenti si sono però pericolosamente avvicinati a due centrali nucleari. Le forze russe hanno aperto il fuoco a Energodar, nei pressi della più grande centrale d'Europa, dopo essere entrati nella città con i carri armati. A Kiev, intanto, gli scontri stanno interessando il sito nucleare di Zaporizhzhia, altra area delicatissima.

Kiev chiede aerei caccia ad alleati

Le esplosioni risuonano nei sobborghi della capitale Kiev, mentre cresce l'attesa per il definitivo ingresso in città degli uomini del Cremlino. Nessuno sa che cosa succederà quando Mosca deciderà di far avanzare il suo esercito, che ormai sta assediando le periferie dell'ex centro del potere ucraino.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha lanciato su Twitter un appello ai Paesi partner dell'Ucraina: Kiev ha bisogno di aerei caccia per difendersi dagli attacchi nemici. "I nostri assi difendono eroicamente i nostri cieli. Ma la Russia ha un vantaggio. Cari partner che ancora non hanno fornito all'Ucraina aerei da combattimento: come si fa a dormire quando i bambini ucraini sono sotto le bombe a Mariupol, Kherson, Kharkiv ed in altre città? Potete prendere questa decisione ora. Fatelo!", ha scritto Kuleba, ribadendo la richiesta di ricevere jet militari dagli alleati.

Avanzata russa sulla capitale in stallo

Dicevamo dei russi. Il loro convoglio è situato a circa 25 chilometri dal centro di Kiev, e mostra pochi movimenti negli ultimi giorni. Un funzionario del Pentagono, citato dal Financial Times, ha spiegato che questo stallo sarebbe dovuto alla carenza di cibo e carburante con le quali devono fare i conti i militari di Vladimir Putin. La situazione è però ben diversa nelle altre zone dell'Ucraina.

Lontano dai campi di battaglia procedono (a rilento) i negoziati tra le delegazioni russe e ucraine. Non solo: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo russo Putin hanno rilasciato importanti dichiarazioni. Zelensky teme che la Russia, dopo aver conquistato l'Ucraina, possa attaccare i Paesi Baltici e l'Europa Orientale. Ha inoltre mandato un messaggio indiretto al capo del Cremlino, chiedendo: "La guerra deve finire, parliamone". Putin ha invece detto che nazionalisti e mercenari stranieri starebbero utilizzando i civili come scudi umani. Ma soprattutto che le operazioni militari procedono come da programmi.

I fronti caldi

La Russia, sempre secondo la fonte statunitense, sarebbe ormai giunta alle porte di Kharkiv. Qui, sulla seconda città del Paese, hanno intensificato i bombardamenti. Mosca, ha spiegato ancora la fonte, ha spostato il 90% delle forze posizionate lungo il confine con l'Ucraina prima dell'invasione, un aumento rispetto alla stima dell'82% fornita nelle ultime ore.

Il Pentagono non può verificare le notizie secondo cui le forze russe controllano la città meridionale di Kherson, mentre invece i soldati russi continuano ad avanzare verso Mariupol. "Crediamo che Mariupol sia ancora sotto il controllo ucraino, anche se abbiamo visto le forze russe avanzare verso la città con l'apparente intenzione di isolarla", fanno sapere indiscrezioni provenienti dal Pentagono.

Gli Stati Uniti hanno infine rilevato "movimenti significativi" delle forze russe su Odessa, ma è possibile che Mosca stia spostando le sue truppe a nord-ovest, da Kherson a Mykolaiv, per posizionarsi per una campagna di terra con il supporto di assalti navali dal Mar Nero.

Johnson: "Putin colpevole di crimini di guerra"

E poi ci sono le reazioni provenienti dal blocco occidentale. Dal Regno Unito, Boris Johnson ha lanciato un altro avvertimento al vetriolo all'indirizzo di Putin. "Finché Putin continuerà il suo attacco barbaro contro ucraini innocenti, continueremo a esercitare ogni potere che abbiamo per infliggere il massimo dolore economico a Putin e alla sua macchina da guerra", ha dichiarato, come riportato dalla Bbc, il primo ministro britannico. Johnson ha inoltre affermato che bombardare civili innocenti "si qualifica già pienamente come un crimine di guerra".

Biden: "Sanzioni hanno avuto impatto profondo"

Negli Stati Uniti, invece, Joe Biden ha parlato delle sanzioni economiche inflitte contro Mosca. A detta dell'inquilino della Casa Bianca, quanto fin qui imposto alla Russia ha già avuto un "impatto profondo".

L’obiettivo delle "severe sanzioni economiche contro Putin e tutte le persone intorno a lui" è quello di "soffocare l’accesso alla tecnologia e alle istituzioni finanziarie globali", ha aggiunto Biden, secondo cui si punta a "massimizzare l’impatto su Putin e sulla Russia e ridurre al minimo i danni e le perdite per i nostri alleati e amici in tutto il mondo".

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