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Klobuchar si ritira dalla vicepresidenza: "Meglio una donna afroamericana"

La democratica Klobuchar sfrutta l'onda di proteste dopo la morte di Floyd: "Credo davvero che sia giunta l'ora di proporre una donna di colore per il ticket (democratico)”

Klobuchar si ritira dalla vicepresidenza: "Meglio una donna afroamericana"

Non c'erano molti dubbi sul fatto che i democratici volessero strumentalizzare con ogni strumento possibile le proteste scoppiate a seguito della morte di George Floyd a proprio favore: non è un caso che si parli da settimane di una eventuale candidata vicepresidente dem donna e soprattutto afroamericana, per racimolare quanti più consensi possibili fra la sinistra radicale - non proprio entusiasta del "moderato" Joe Biden - e, soprattutto, al fine di consolidare il sostegno di organizzazioni come Black Lives Matter. L'assist ai dem arriva dalla senatrice Amy Klobuchar, che come riporta l'agenzia Nova, ha rimosso il proprio nome dalla lista dei papabili vice di Joe Biden, candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

"Questo è un momento storico e gli Stati Uniti devono coglierlo. Credo davvero che sia giunta l’ora di proporre una donna di colore per il ticket (democratico)”, ha dichiarato la Klobuchar all’emittente Msnbc. La senatrice Klobuchar era data nelle ultime settimane come grande favorita per il posto di vicepresidente in caso si vittoria democratica il prossimo 3 novembre. "Ci sono così tante donne incredibilmente qualificate, ma se vogliamo davvero curare questo paese ora la scelta da fare è quella". Lo stesso Biden ha successivamente commentato la decisione su Twitter. “Amy, dal momento stesso in cui hai annunciato di voler concorrere per la presidenza durante una tempesta di neve si sono visti il tuo coraggio e la tua determinazione. Sai quello che vuoi e sai come ottenerlo. Con il tuo aiuto, batteremo Donald Trump”, ha scritto il senatore di Scranton.

Dimenticate le quote rosa: non basta più essere soltanto donne, per soddisfare l'appetito dei politicamente corretti. Ora, per essere davvero al passo coi tempi e proiettati nel progresso, servono donne rigorosamente afroamericane. Preparazione, credibilità, dialettica, carisma: nulla di tutto questo importa più granché per i progressisti che vogliono strumentalizzare le manifestazioni negli Stati Uniti per delegittimare il presidente Usa Donald Trump. Poco importa se il candidato dem Joe Biden è stato suo malgrado protagonista di gaffe razziste piuttosto imbarazzanti. L'ultima poche settimane fa, quando "Sleepy Joe" è incappato nell'ennesima gaffe della sua carriera, ricca per la verità di uscite alquanto fuori luogo (basti pensare che il Time ha stilato la classifica delle top 10 gaffes di Biden).

L'ex vicepresidente Usa, al termine di un'intervista radiofonica di 18 minuti su The Breakfast Club, il programma più seguito dalla comunità afroamericana, si è rivolto al conduttore Charlemagne tha God con un'uscita che definire infelice è dir poco: "Hai altre domande? Ti dico cosa, se hai un problema a capire se stai con me o con Trump, allora non sei nero". Resosi conto della gaffe, dopo qualche ora Joe Biden ha espresso rammarico per le osservazioni, definendole "davvero sfortunate". "Non avrei dovuto essere così sprezzante nel rispondere", ha poi aggiunto, secondo quanto riportato dalla Nbc. "Nessuno dovrebbe votare per nessun partito in base alla propria razza o religione", ha detto Biden. "So che sembra che dia per scontato il supporto della comunità afroamericana, dopo questi commenti.

Ma non è assolutamente così".

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