Nel rapporto Mueller c'è qualcosa che non va. E, questa volta, a dirlo non è il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'anomalia di cui si parla in queste ore, infatti, è tipografica. A parlarne è il sito Quartz, che fa notare che ogni frase del rapporto si conclude con una doppia spaziatura dopo il punto.
Come si può vedere direttamente sul rapporto - pubblicato il 18 aprile dal ministro della Giustizia William Barr- c'è nel testo un effetto grafico bizzarro, ma tutt'altro che casuale. La verità, infatti, è che si tratterebbe di un retaggio del passato. Che cosa vorrebbe dire? Be', sono proprio le macchine da scrivere che assegnavano a ogni lettera lo stesso spazio.
E cosa ci sarebbe di strano? Magari nulla, o magari tutto. Quell che si può presuppore, in ogni caso, è che a scrivere il rapporto sia stata una persona di una certa età. Magari, appunto, il superprocuratore Mueller che 74 anni, o magari un collaboratore. Come scrive Quartz, comunque, sicuramente chi ha scritto il rapproto conosce "ben di più dell’americano medio quel che si cela dietro a quelle righe di omissis".
Nuovi misteri circondano quindi il famoso rapporto, che nel frattempo è già
diventato un bestseller negli Stati Uniti. Sono infatti in cima alle classifiche dei libri Usa più venduti su Amazon i volumi che tre case editrici stanno pubblicando a tempi di record con le sue 448 pagine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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