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L'appello di Marine Le Pen all'estrema sinistra: "Bisogna arginare Macron"

In vista del ballottaggio Marine Le Pen continua a cercare il voto del settore operaio e fa appello con un video agli elettori della France Insoumise di Mélenchon: "Bisogna arginare Macron"

L'appello di Marine Le Pen all'estrema sinistra: "Bisogna arginare Macron"

In vista del ballottaggio del 7 maggio prossimo, Marine Le Pen continua a cercare voti nel settore operaio. Dopo il successo della visita ai lavoratori della Whirpool di Amiens e l’escursione su un piccolo peschereccio con i pescatori francesi di Grau-du-Roi “minacciati dall’Ue con le sue regole assurde”, oggi ha fatto appello direttamente ai 7 milioni di elettori che hanno votato al primo turno per il leader di estrema sinistra della France insoumise, Jean-Luc Mélenchon.

Agli elettori di Mélenchon, Marine Le Pen ha chiesto, infatti, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, di “voltare pagina” e di unirsi a lei per “arginare Macron”.

“Le nostre relazioni politiche sono quanto meno sportive”, dice, sorridendo nel filmato, l’ex leader del Front National, che ha lasciato la presidenza del partito proprio per diventare il candidato di tutti i francesi. Compresi, evidentemente, quelli di estrema sinistra, con cui la Le Pen spiega di avere molti punti in comune (dall’euroscetticismo alla proposta di anticipare l'età pensionabile a 60 anni, fino alla volontà di abrogare la riforma del lavoro di Hollande, ispirata proprio da Macron) e ai quali ha chiesto di “mettere da parte” temporaneamente “le divergenze”, per poi “riprendere le discussioni sui temi di fondo dopo le elezioni”.

L’obiettivo? Arginare Macron. Un “banchiere”, esponente della “finanza arrogante” che, spiega Marine Le Pen nel video rivolto agli elettori di Mélenchon, “non rappresenta il cambiamento ma la continuità”. "Il pericolo" rappresentato dalla vittoria di Macron, "è troppo grande", dice la Le Pen, che chiama così a raccolta gli elettori di estrema sinistra.

La strategia della candidata all’Eliseo è chiara: trasformare la battaglia tra lei e Macron in un duello tra la “France insoumise”, quella dei lavoratori schiacciati dalla globalizzazione, e la Francia “sottomessa” all’Unione europea e alle “oligarchie finanziarie”, rappresentata dell’ex ministro dell’Economia del governo Valls, candidato di En Marche.

Mélenchon, da parte sua, però, non ha dato alcuna indicazione ai suoi elettori su chi votare al ballottaggio. Salvo quella, chiarissima, di non votare Marine Le Pen. Tra le opzioni della consultazione in corso oggi tra i 450mila militanti del partito, per scegliere come comportarsi al ballottaggio, infatti, le tre opzioni contemplate erano astenersi, votare scheda bianca o votare per Macron. “Non è possibile votare la candidata del Front National”, ha detto mercoledì in conferenza stampa, il portavoce di Mélenchon, Alexis Corbiere. In realtà, però, anche l’astensione degli elettori della France Insoumise potrebbe favorire la Le Pen. La candidata sostenuta dal Front National, infatti, trarrebbe vantaggio, rispetto a Macron, da una minore affluenza alle urne.

Intanto, a poco più di una settimana dal secondo turno delle presidenziali, la strategia della Le Pen “operaia” sembra pagare. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Odoxa il 26 e 27 aprile, infatti, il candidato centrista, Emmanuel Macron, sarebbe in testa con il 59%, delle preferenze, ma perderebbe quattro punti rispetto all’ultima rilevazione dello stesso istituto, condotta il 24 e 25 aprile. Per contro, secondo le stesse rilevazioni, sarebbe Marine Le Pen a guadagnare 4 punti, salendo al 41%. Secondo lo stesso sondaggio Odoxa, infine, il 40% degli elettori di Mélenchon voterà per Macron al secondo turno.

Sceglieranno il candidato centrista, infine, secondo i sondaggi, anche la metà degli elettori di Fillon.

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