Coronavirus

L'Austria pensa al dietrofont: "Pronti a richiudere il Paese"

L'Austria è stato il primo Stato a riaprire dopo il lockdown causa coronavirus: da ieri sono state allenate le misure di contenimento, ma la gente si è riversata in strada e ora Kurz pensa a una nuova serrata

L'Austria pensa al dietrofont: "Pronti a richiudere il Paese"

Primo Paese a riaprire e a ripartire dopo la serrata causa coronavirus, ora l'Austria si trova a vivere una situazione paradossale: ieri, martedì 14 aprile, nella Repubblica federale sono state allenate le misure di contenimento per schermarsi dalla pandemia di coronavirus e la popolazione ha reagito riappropriandosi della propria libertà riversandosi in massa per le strade, in primis in quel della capitale Vienna.

Ecco allora il paradosso che rischia di fare rima con retromarcia: il governo del Cancelliere Sebastian Kurz, allarmato per la reazione del proprio popolo, non certo il modo migliore per una Fase 2 in sicurezza e a tutela della salute pubblica, ha fatto sapere che le autorità sono pronte a effettuare un nuovo lockdown qualora i contagi da Covid-19 tornassero a crescere. Per negligenza: già, ma dalla popolazione o dello stesso governo austriaco?

In Austria, così come in Italia, in tutto il Vecchio Continente e in svariate nazioni del mondo, l'economia è crollata: nello Stato in questione, per l'esattezza, i numeri hanno il segno negativo per il 7% e proprio per questa ragione l'esecutivo di popolari e verdi guidato da Kurz ha deciso di togliere i lucchetti, seppur non tutti. Una decisione anche aiutata dal fatto che in Austria i contagi e i morti fanno registrare numeri tutto sommato ridotti: i malati sono circa 14mila e le vittime meno di 400, come ricorda Letizio Tortello sulla Stampa.

"Ringrazio i concittadini che hanno rispettato le restrizioni, stiamo facendo un passo importante verso la normalità. So che questa non è la vita che conosciamo e apprezziamo, ma la prossima fase dipenderà dal rispetto delle regole da parte di tutti", disse Kurz nei giorni scorsi annunciando appunto il "la" alla Fase due dal 14 aprile. Poi però è successo che Vienna, prima capitale d'Europa a rinascere dopo la quarantena forzata, è tornata ad affollarsi in maniera preoccupante: strade, mezzi pubblici e negozi. Però, bisogna sottolineare una cosa, che è la seguente: non tutte le attività commerciali hanno ricevuto il via libera alla riapartura; pub, ristoranti e store di grandi dimensioni sono ancora obbligati a tenere abbassata la serranda.

Ed ecco allora perché, dopo aver provato a fare da apripista e cerca di tornare alla normalità, il governo Kurz sta vagliando anche l'opportunità di fare un passo indietro come i gamberi di fronte al pericolo: "Siamo sulla buona strada, ma siamo anche pronti a tirare di nuovo il freno a mano se i numeri delle infezioni tornassero a crescere".

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