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L'avvertimento degli scienziati: "Pensiamoci bene prima di rispondere a segnali alieni provenienti dallo spazio"

Dopo la scoperta di Kepler 452b, il pianeta "gemello" della Terra, torna nuovamente il dibattito sulla presenza di forme di vita simili agli uomini con cui venire a contatto

L'avvertimento degli scienziati: "Pensiamoci bene prima di rispondere a segnali alieni provenienti dallo spazio"

Dopo la scoperta di Kepler 452b, il pianeta "gemello" della Terra, torna nuovamente il dibattito sulla presenza di forme di vita simili agli uomini con cui venire a contatto. Di fatto, finora, gli uomini non hanno mai stabilitio un vero e proprio contatto con forme aliene di vita. Ma gli scienziati, dopo la scoperta di Kepler lanciano qualche avvertimento. Il più pesante arriva da Matthew Bailes, professore allaSwinburne University di Melbourne. Lo scienziato analizza i possibili scenari futuri sull'Indipendent e mette in guardia dalla voglia di entrare in contatto con altre forme di vita. "La storia ci insegna che quando una civiltà più avanzata ne ha contattata una più debole, c'è raramente un lieto fine", afferma. E ancora: "Un eventuale contatto con una civiltà del genere potrebbe essere un disastro per gli uomini". Insomma c'è una frenata su un possibile progetto per entrare in contatto con gli alieni.

Sul fronte scientifico negli ultimi tempi è stato avviato un progetto sponsorizzato dal miliardario russo Yuri Milner che servirà a rintracciare nell'universo forme di vita diverse da quella umana. Secondo quanto riferito dagli studiosi, "applicare il metodo della Silicon Valley alla ricerca della vita intelligente". Il progetto avviato di fatto sarà 10 volte superiore a quelli del passato. Bailes avverte: "La difficoltà è di sapere che genere di segnali stiamo cercando. Non esiste un manuale per la ricerca degli alieni. Dobbiamo immaginare il tipo di comunicazione che una razza aliena potrebbe impiegare.

Si spera che inviino schemi e modelli riconoscibili dagli esseri umani, come i numeri primi per esempio".

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