Dopo le decapitazioni, le lapidazioni. Poi i roghi, infine l'ennesima, barbara esecuzione: uccisi da un enorme blocco di cemento che schiaccia la testa.
Così sono morti due uomini accusati di omicidio, uccisi dai boia dell'Isis nella provincia irachena di Ninive. I due sarebbero stati arrestati dopo aver rapinato e ucciso tre donne: catturati dai miliziani del sedicente Stato Islamico, sono stati giustiziati pubblicamente: prima bastonati e poi uccisi dai blocchi di cemento scagliati sul cranio. Si tratterebbe dell'applicazione della qisas, una sorta di legge del taglione islamica.
Pochi giorni fa, altri due uomini sarebbero stati decapitati dai tagliagole di Isis nel villaggio siriano di Jarnyah, a ovest di Raqqa, dopo essere stati fermati con l'accusa di stregoneria.
Anche in questo caso, come molte altre volte in precedenza, i due uomini sono stati decapitati in pubblico con un machete.La settimana scorsa, altri due sventurati sono stati lapidati per sodomia dopo che i boia li hanno abbracciati e perdonati sotto l'occhio delle telecamere: anche in quel caso le immagini hanno fatto il giro del mondo.
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