In un'intervista rilasciata al giornale svedese Expressen l'ex moglie del leader dell'Isis Abu Bakr al-Baghdadi, Saga al-Dulaimi, dichiara di voler vivere in libertà in Occidente. La donna parla quattro mesi dopo essere stata rilasciata con i quattro figli da una prigione del Libano, nell'ambito di uno scambio di prigionieri con il Fronte Nusra. Al corrispondente del giornale per il Medioriente, la 28enne racconta che intende recarsi in Occidente e non vuole vivere nel mondo arabo. Si dice a favore della libertà ma anche della pratica della sharia, perché non pensa che siano in conflitto, anzi ritiene che "è la sharia che dà libertà e diritti alle donne", ma al tempo stesso dice che se fosse costretta a scegliere se vivere in Arabia Saudita o a Beirut "di certo" sceglierebbe il Libano.
Quando il giornalista le chiede perché l'Occidente dovrebbe accogliere l'ex moglie di al-Baghdadi, mentre l'Isis massacra civili in attacchi terroristici a Parigi e Bruxelles, risponde citando un verso del Corano: "Nessun portatore di un fardello dovrebbe portare il fardello di un altro". "Qual è la mia colpa? L'ho sposato nel 2008. Siamo divorziati adesso. Sono io che l'ho lasciato", racconta la donna, che il reporter ha incontrato in una località segreta al confine tra Libano e Siria.
Di al-Baghdadi racconta che "ha una personalità misteriosa e non osavo avere discussioni con lui". I due sono stati sposati solo tre mesi, dopo che lei era rimasta vedova: poi, dopo essere rimasta incinta, lei ha lasciato la casa perché si sentiva a disagio con la prima moglie di al Baghdadi, che viveva nella loro stessa casa. Un giorno lo zio della donna avvicinò suo padre e gli disse che sapeva di un uomo che cercava una vedova da sposare: "Non lo conoscevo, ma mio padre approvò il matrimonio", racconta Saga al-Dulaimi. "Ho sposato una persona normale che era un docente universitario. Allora il suo nome era Hisham Mohammad", poi "come sia potuto diventare emiro dell'Isis è un mistero", dice la donna.
Saga al-Dulaimi è cresciuta in una famiglia conservatrice e benestante di Baghdad. Il primo marito, Falah Ismail al-Jasim, era un tenente dell'unità delle guardie del corpo di Saddam Hussein e dopo la caduta del regime, insieme ad altri generali, diede vita al movimento di resistenza Jaish al-Rashedin che combatteva contro le truppe Usa in Iraq. Fu ucciso in battaglia dopo un anno che si erano sposati.
Quando il giornalista di Expressen le chiede cosa pensi degli attacchi del
22 marzo a Bruxelles, l'ex moglie del califfo risponde: "È un omicidio, sangue e brutalità. Come madre, ritengo che quello che fanno è terrorismo. Se qualcuno ferisce mio figlio è un terrorista. Qualsiasi madre lo pensa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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