addio alla Regina

Gli ultimi giorni della Regina: così Elisabetta II ha preparato l'addio

Gli ultimi mesi del regno di Elisabetta II mostrano una sovrana dalla salute fragile ma dallo spirito ancora forte. Ecco il racconto

Gli ultimi giorni della Regina: così Elisabetta II ha preparato l'addio

L’immagine più recente di Elisabetta II, che la grande macchina della comunicazione della Corona inglese ci ha consegnato, è quella della stretta di mano con la nuova premier inglese, Liz Truss. Era martedì scorso e la sovrana era apparsa magra e fragile, sorridente in volto, ma appoggiata al bastone che il suo popolo si era abituato a vedere saldo nella mano sinistra, da un pò. Impossibile, in quest’ultimo scatto, non notare i lividi che le coprivano il dorso della mano destra, ma nessuno si è minimamente preoccupato di cancellarne l’esistenza, anche nell’epoca di photoshop. Quei segni sono qualcosa di naturale per una donna di 96 anni, compiuti lo scorso aprile e portati con la sua intramontabile fermezza.

Elisabetta II, martedì, si è dedicata ai suoi impegni istituzionali ricevendo il primo ministro uscente Boris Johnson, quindi la nuova inquilina di Downing Street, con la quale ha conversato per 33 minuti. I dettagli e la cura minuziosa dell’immagine sono stati i compagni di vita della sovrana inglese. Esattamente come è successo negli ultimi mesi, da quando, messi di fronte ad una innegabile evidenza, gli esperti della comunicazione di Palazzo, avevano iniziato a gestire l’immagine di una sovrana fisicamente più fragile, perchè afflitta da “problemi di mobilità”.

Da quando le sue gambe avevano ceduto al peso degli anni, spesso, la regina in carne ed ossa ha dovuto rinunciare agli impegni pubblici ai quali era chiamata tradizionalmente a partecipare, ma puntualmente seguivano foto per dare rassicurazioni indirette sul suo stato di salute. Va comunque sottolineato che, se lo stato fisico si piegava, quello mentale non è mai stato messo in discussione e non le ha mai impedito di tenere salde le redini del comando su tutte le decisioni di Palazzo. Figuriamoci se Sua Maestà avrebbe mai potuto delegare la pianificazione dell’evento dell’anno: il giubileo di Platino celebrato a Londra e in tutto il Paese nella prima settimana di giugno.

Ma bisognava fare i conti con la sua resistenza fisica e la nuova precarietà del suo stato, perché è proprio in quella occasione che erano iniziate le prime grandi defezioni. A voler essere sinceri, si potrebbe iniziare la conta facendo un piccolo passo indietro e tornando al 9 maggio, quando la sovrana aveva affidato a Carlo e William il compito di presenziare alla cerimonia di apertura del parlamento. Una scelta che, vista a posteriori, lascia molto spazio a valutazioni di tipo “politico” visto che, subito dopo era apparsa, a sorpresa, all’inaugurazione della nuovissima linea metropolitana a lei intitolata, Elisabeth line e al Chelsea Flower Show meravigliosamente accomodata sulla sua buggy.

Che il gradimento della regina per l’istrionico Boris Johnson potesse non essere a livelli altissimi è facile immaginarlo: due persone troppo diverse, lui troppo dirompente, lei troppo graniticamente ancorata a quel senso del dovere e della devozione al suo popolo che oggi pare una vera rarità. Ma tant’è, lasciando da parte la malizia, resta il fatto che già all’epoca, il cerimoniale si era affrettato a spiegare che la defezione della regina era legata ai suoi problemi di salute, regalando a figlio e nipote l’opportunità di fare le prove generali nella casa del parlamento di Westminster seduti sul suo scranno e seguiti con attenzione in tv dallo sguardo severo della sovrana.

Stesso copione durante il giubileo, quando le sue apparizioni sono state centellinate e, prontamente, la macchina della comunicazione aveva sostituito le photo opportunity mancate con immagini studiate ad hoc dal Palazzo. Tutte scelte fatte senza trascurare alcun dettaglio. A cominciare da quel video inserito in un documentario di ITV trasmesso in quei giorni, nel quale si mostravano le immagini riprese lo scorso aprile mentre la regina si trovava a Sandringham, con i suoi amati cavalli, sorridente mentre allungava un biscottino e chiedeva se ne volevano un altro. In testa un foulard a fiori e indosso gli abiti da tenuta di campagna che tanto piacciono ai suoi sudditi.

In questi ultimi giorni, il figlio Carlo non ha mai mancato di vistare la madre che le cronache oggi descrivono provata anche dall’impegno istituzionale di martedì motivato dal cambio alla guida del governo inglese.

Da quando la notizia della criticità delle sue condizioni ha fatto il giro del mondo è proprio la sua immagine quella che manca più di tutto, quella che darebbe ai suoi sudditi la speranza di sapere che sta bene e a tuti gli altri il sorriso necessario per immaginare che la regina più amata della storia recente è lì, al suo posto, regalando ancora il la sua sobria e dolcissima rassicurazione.

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