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L'introvabile Salah forse è già in Siria

Tra le ipotesi al vaglio, quella che l'uomo si sia allontanato confondendosi tra i migranti, ripercorrendo a ritroso la strada fatta da alcuni dei kamikaze arrivati in Francia per uccidere

L'introvabile Salah forse è già in Siria

Spuntano nuove tracce e testimonianze sul ricercato numero uno Salah Abdeslam nelle ore in cui preparava gli attentati di Parigi del 13 novembre e l'indomani, tornato a Bruxelles, ossessionato dal numero delle vittime della carneficina. Ma la caccia all'uomo continua a non dare risultati e l'ipotesi della sua fuga in Siria prende sempre più campo. Secondo il quotidiano Le Parisien, tra settembre e ottobre Salah aveva acquistato una decina di detonatori elettrici in una società di articoli pirotecnici di Saint Ouen l'Aumone, nella banlieue di Parigi. E' stato lo stesso gestore ad avvisare i servizi di sicurezza all'indomani degli attentati e della diffusione dell'identikit. Vedendo i tratti del volto del ricercato, il commerciante si è ricordato dell'"insistenza" dell'uomo nell'informarsi sull'affidabilità degli apparecchi. Il giorno dopo la strage - stando invece alla testimonianza di Ali Oulkadi, uno degli autisti di Salah a Bruxelles il 14 novembre che dice di averlo lasciato a Schaerbeek - il terrorista era ossessionato dal numero delle vittime della mattanza. Gli aveva chiesto di controllare ancora e ancora sul telefonino, spiega il legale di Oulkadi, Olivier Martins. Ma l'unico terrorista rimasto in vita la notte di venerdì 13 novembre, sembra essere sparito nel nulla. Le sue tracce si perdono in Belgio e, secondo fonti citate da Het Laatste Nieuws, sarebbe ormai in Siria, favorito da amici e coperture che già all'indomani della strage gli avrebbero fornito un rifugio nel suo quartiere, a Molenbeek. Una pista avvalorata anche da un testimone chiave, un algerino che ha aiutato gli inquirenti ad individuare il covo di Saint Denis. Stralci di verbali con le sue dichiarazioni sono state pubblicate dal francese "Valeurs Actuelles": in uno di questi si spiega che la presunta mente degli attentati Abdelhamid Abaaoud aveva parlato al telefono con Salah 48 ore dopo gli attentati, che gli aveva spiegato di essere al sicuro, in Siria. Tra le ipotesi al vaglio, quella che l'uomo si sia allontanato confondendosi tra i migranti, ripercorrendo a ritroso la strada fatta da alcuni dei kamikaze arrivati in Francia per uccidere.

Intanto secondo il settimanale Spiegel, i terroristi che hanno organizzato gli attacchi di Parigi avevano stretti contatti con una cellula jihadista tedesca.

E Abaaoud, la mente degli attentati, sarebbe stato più volte in Germania.

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