È stato "un successo". Sono euforici i toni che la Irna, l'agenzia stampa ufficiale del regime iraniano, utilizza per descrivere il primo test di lancio di un nuovo missile, definito come il primo terra-aria a lungo raggio mai sviluppato da Teheran.
Si chiama Emad la nuova arma, che dovrebbe garantire una maggiore precisione, se dovesse essere impiegato in operazioni militari. "Non chiediamo il permesso ha nessuno", ha commentato il generale di brigata Hossein Dehqan, della Difesa di Teheran. Ma è sulla reale gittata del missile che c'è chi solleva qualche perplessità.
Il Centro di studi strategici di Washington (Csis) descrive l'Emad come una versione aggiornata del Shahab-3, ben noto agli analisti, ma con un sistema di rientro della testata più accurata. Aggiunge anche di ritenere che il missile dovrebbe essere classificato come "balistico a medio" (e non lungo) raggio.
La distanza che l'Emad è in grado di percorrere è comunque sufficiente per colpire gli Stati del Golfo, che se si esclude l'Oman - tendenzialmente neutrale nei conflitti regionali - hanno più di un contenzioso aperto con gli iraniani,
dalla questione siriana allo Yemen.Il nuovo missile di cui Teheran si è dotato, su questo gli analisti sono chiari, non basterà invece per colpire il cuore dell'Europa, né tantomeno per mettere a rischio obiettivi americani.
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