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L'Iran lancia missile da crociera da un sottomarino

Il test sarebbe fallito. La capacità Anti-Ship Cruise Missile consentirebbe all'Iran maggiore flessibilità operativa ed immediati tempi di reazione

L'Iran lancia missile da crociera da un sottomarino

L'Iran, martedì scorso, avrebbe tentato di lanciare un missile da crociera da un sottomarino nel Golfo Persico meridionale. Il test sarebbe fallito. Lo sviluppo di un missile da crociera antinave è una naturale evoluzione della strategia di negazione ed, in teoria, consentirebbe alla Marina iraniana maggiore flessibilità operativa ed immediati tempi di reazione.

Ad eseguire il test di espulsione di base, procedura necessaria per consentire alla piattaforma in immersione di lanciare un missile in sicurezza, sarebbe stato un sottomarino classe Yono/Yogo/Ghadir basato su disegno originario dell'ex Jugoslavia. Per il Pentagono, il sottomarino si trovava nelle acque territoriali iraniane e non ha mai costituito una minaccia per le navi militari Usa nella regione. Attualmente, il Gruppo da Battaglia della USS George H.W. Bush opera nel Golfo Persico a supporto delle operazioni militari in Iraq e Siria.

La capacità ASMC dell'Iran

Nell’ultimo rapporto dell’Office of Naval Intelligence (ONI) pubblicato lo scorso marzo, l’implementazione della capacità ASMC, Anti-Ship Cruise Missile, era ritenuta plausibile nei sottomarini diesel elettrici classe Besat da 1200 tonnellate. L’ONI, che non identificava il sistema missilistico in fase di sviluppo, stimava in cinque anni lo sviluppo di tale capacità. Il programma Ghadir si basa sui progetti delle piattaforme classe Yono della Corea del Nord a propulsione diesel elettrica con implementazioni della classe Sang-O. Lunghi 29 metri, i Ghadir hanno un dislocamento di 123 tonnellate e sono equipaggiati con due tubi da 533 millimetri: sono progettati per operare in acque poco profonde, principalmente nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz.

La ridondanza iraniana

I sottomarini sono parte integrante della strategia di difesa a più livelli dell’Iran. In uno ipotetico conflitto, i sottomarini iraniani opererebbero come moltiplicatori di forze in anelli concentrici tra l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e lo Stretto di Hormuz. La ridondanza iraniana di proiezione si basa su due sottomarini Kilo sempre in navigazione. Tuttavia, a causa della minima profondità operativa richiesta, almeno 164 piedi, possono accedere solo ad un terzo del Golfo Persico. L’Iran starebbe quindi sviluppando dei sottomarini diesel-elettrici destinati a colmare il divario tra la classe pesante Kilo da quattromila tonnellate e quella leggera Ghadir. La classe Qaa’em, unità da mille tonnellate presentata nel settembre del 2008, rimane un mistero. Probabilmente, il progetto è stato inglobato nella classe Besat da 1200 tonnellate. I sei tubi lanciasiluri di quest’ultima dovrebbero essere in grado di lanciare diversi sistemi d’arma, compresi i missili da crociera. Una predisposizione, per intenderci, già implementata nei sottomarini tedeschi Tipo 209 destinati all’esportazione. La forza sottomarina è parte integrante della strategia di difesa a più livelli dell’Iran basata sulla capacità di collocare mine EM-52 ed asset UWIED, Underwater Improvised Explosive Devices in un contesto A2/AD.

L’Iran, infine, non ha ancora messo in servizio il suo primo sottomarino di medie dimensioni classe Fateh, interamente costruito in patria e, potenzialmente, equipaggiato con i siluri a super-cavitazione Hoot (speculazioni al riguardo). Il sottomarino monoscafo Fateh è certamente più grande delle precedenti unità in servizio, con lunghezza stimata di 40/50 metri per un diametro di quattro ed un dislocamento in immersione di 500 tonnellate. Il disegno dello scafo è abbastanza convenzionale e presenterebbe alcuni spunti identificabili nei sottomarini tedeschi Tipo-205/206 e nella classe Heroj della Marina della Jugoslavia Socialista. Quattro, infine, i tubi lanciasiluri precedentemente identificati probabilmente da 533 millimetri. Il Fateh è il terzo programma indigeno del paese che riguarda la realizzazione dei sottomarini. La classe Fateh, grazie alle sue dimensioni, potrebbe spingersi fino all’Oceano indiano settentrionale, lasciando il pattugliamento del Mar Rosso ai classe Kilo.

La possibilità che l’Iran stia realizzando un reattore nucleare per l’implementazione sui sottomarini, così come annunciato nel giugno del 2012, è ritenuta attualmente remota e giudicata ben oltre le capacità attuali dell’industria del paese.

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