L'Iran attacca Trump: "Armi il più grande sponsor del terrorismo"

Il governo di Teheran accusa Trump di usare l’Iran come pretesto per chiudere contratti miliardari con l’Arabia Saudita, e di vendere armi al "più grande sponsor del terrorismo"

L'Ayatollah Ali Khamenei
L'Ayatollah Ali Khamenei

Presi di mira un po' da tutti gli iraniani non ci stanno e replicano stizziti. Il governo di Teheran punta il dito contro Donald Trump e lo accusa di usare l’Iran come pretesto per chiudere contratti miliardari con l’Arabia Saudita, e di vendere armi al "più grande sponsor del terrorismo". In un duro comunicato, il ministero degli Esteri chiede agli Stati Uniti di fermare la propria "politica dannosa, l'interventismo, l'iranofobia e la vendita di armi pericolose al maggiore promotore del terrorismo". Il governo iraniano si riferisce all'accordo per 110 miliardi di dollari che gli Usa hanno siglato con la monarchia del Golfo.

Ieri Trump da Riad aveva rivolto un appello a "tutte le nazioni" perché isolino l'Iran, un Paese che, secondo il leader Usa, "dal Libano all'Iraq e allo Yemen" arma e addestra "i terroristi ed altri gruppi estremisti che diffondono distruzione e caos nella regione". Il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif, replica con sarcasmo: "Tra tutti i posti possibili, il presidente Usa utilizza questo bastione di democrazia e moderazione (l'Arabia Saudita, ndr) per attaccare l'Iran dopo le sue elezioni democratiche. Ma è politica estera o mungitura di 480 miliardi dollari dall'Arabia Saudita?".

"Con le sue politiche ostili l'America sta rivitalizzando i terroristi nella regione", ha sottolineato Bahram Qassemi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano. Le parole pronunciate da Trump contribuiscono alla diffusione dell'"iranofobia" nella regione.

A stretto giro di posta arriva la replica di Trump, che dall'aeroporto di Tel Aviv, appena sbarcato in Israele, mostra il pugno di ferro: "Stati Uniti e Israele possono dichiarare a una sola voce che all'Iran non sarà mai, mai, permesso di possedere un'arma nucleare e l'Iran deve fermare il suo mortale finanziamento, addestramento ed equipaggiamento di terroristi e milizie. Non siamo solo amici di lunga data - prosegue il presidente Usa - siamo grandi alleati e partner. Siamo sempre dalla stessa parte. Questo momento storico ci impone di rafforzare la nostra cooperazione, mentre sia Israele sia l'America sono confrontati a minacce quali l'Isis ed altri gruppi terroristici e paesi come l'Iran, che sponsorizza il terrorismo e fomenta la violenza non solo qui ma in tutto il mondo".

Passa poco tempo e l'Iran risponde agli Stati Uniti. A farlo è Hassan Rohani, appena rieletto: "Chi può dire che la stabilità regionale può essere ripristinata senza l'Iran? Chi può dire che la regione avrà una stabilità totale senza l'Iran". E ancora: "Se necessario", l’Iran proseguirà nei propri test missilistici.Rohani ha bollato come "una esibizione senza valore il vertice tra Trump e i sauditi, concluso ieri con la richiesta di "isolare" Teheran rivolta dal presidente americano a decine di paesi musulmani.

"Non si può pensare di affrontare il tema del terrorismo dando soldi dei popoli a una superpotenza", ha aggiunto il presidente iraniano, riferendosi in modo sin troppo esplicito agli accordi siglati tra Washington e Riad e tra Washington e i paesi del Golfo.

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