L'obiettivo dell'Isis è quello di arrivare sulle coste del Mediterraneo, passando da nord del Libano, più precisamente dalla città di Tripoli, dove alawiti e sunniti si sparano da una parte all'altra della città. È questa un'indiscrezione rilasciata da Ahmed Mikati, il "colonnelo" dello Stato islamico arrestato lo scorso ottobre dall'esercito libanese.
Come scrive Maurizio Molinari su La Stampa, "Mikati è stato arrestato a Dinnieh, l’intelligence di Beirut - libanesi ed Hezbollah - lo considera uno degli uomini 'più importanti di Isis' nel Paese dei Cedri ". Secondo quanto riferito da Mikati, l'obiettivo degli uomini di Al Baghdadi è quello di "penetrare nel nord del Libano" per "creare un Emirato nella città di Tripoli".
Il "colonnello" ha spiegato come l'avanzata in Libano e la possibilità di avere uno sbocco sul Mediterraneo permetterebbe allo Stato islamico di "esportare il greggio estratto soprattutto in Iraq ma anche in Siria". Come riporta La Stampa, infatti, l'Isis sarebbe riuscito a creare un "sistema di trasporto con cisterne via terra lungo l'arteria Mosul-Raqqa-Homs che dovrebbe terminare a Tripoli, per consentire al Califfato di 'non dipendere più dai trafficanti che operano altrove'".
Il secondo motivo per cui l'Isis punta al Mediterraneo è quello di usarlo "per operazioni contro gli
infedeli", ovvero organizzare attentati terroristici contro i Paesi occidentali: "Dai barchini-kamikaze allo spostamento di terroristi fino alla pirateria".L'Isis è alle porte: sostieni il reportage
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