È un documento che getta un'ombra sinistra sul processo di abbandono dell'Unione Europea da parte della Gran Bretagna quello che il Times pubblica oggi in esclusiva, sostenendo che il governo di Sua Maestà non è affatto vicino a un accordo su come gestire la Brexit, e che per questo il processo rischia un grosso rallentamento.
A più riprese il primo ministro Theresa May ha detto di voler aprire il pacchetto per il distacco definitivo da Bruxelles entro marzo, ma se le rivelazioni del quotidiano londinese si rivelassero fondate, ci vorrebbero almeno altri sei mesi per arrivare a qualcosa, mentre il governo decide le sue priorità.
Non solo. Abbandonare per sempre l'Ue potrebbe voler dire per la Gran Bretagna dover far fronte all'assunzione di 30.000 funzionari in più, per far fronte ai 500 progetti correlati alla Brexit di cui le autorità devono farsi carico e che al momento stanno mettendo a dura prova i dipendenti pubblici.
Il documento di cui il quotidiano è entrato in possesso è un memo dello scorso sette novembre, scritto da un consulente dell'esecutivo e prontamente smentito da un portavoce di Downing Street, secondo il quale tuttavia attivare "l'articolo 50" a marzo sarebbe di fatto impensabile.
A mancare è una strategia complessiva, dicono le fonti del Times, che
parlano di un confronto/scontro tra il trio formato da Boris Johnson, David Davis e Liam Fox e dall'altra parte Philip Hammond, il cancelliere, e Greg Clark.La Brexit potrebbe rivelarsi lunga e non necessariamente indolore.
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