Le Nazioni Unite hanno in questi giorni esortato i governi europei a "non sottovalutare" il pericolo rappresentato dal "jihadismo rosa".
Secondo un rapporto pubblicato di recente dal Consiglio di sicurezza Onu, le autorità dei Paesi Ue starebbero constrastando "in maniera poco rigorosa" la proliferazione del fondamentalismo negli "ambienti musulmani femminili", malgrado le donne, nella galassia islamista europea, stiano ricoprendo ruoli "sempre più importanti". Nelle nazioni del "Vecchio continente", a detta del documento in questione, si starebbero infatti moltiplicando rappresentanti del "gentil sesso" affiliate all'Isis e ad Al Qaida e impegnate nell'attività di "attentatrici", "addestratrici" e "addette alla propaganda sul web".
Le comunità islamiche femminili stanziate in Europa, sempre più "sensibili" alla "chiamata al jihad", verrebbero scarsamente sorvegliate dalle forze di sicurezza dei membri Ue soprattutto a causa di un "pregiudizio sessista". A detta del rapporto Onu, gli agenti di polizia del "Vecchio continente" considererebbero infatti le donne musulmane "non meritevoli di monitoraggio" perché le vedrebbero come persone "remissive" e "poco coraggiose". In realtà, sostengono i funzionari del Palazzo di Vetro, tra tali donne starebbero maturando ogni giorno di più sentimenti "oltranzisti" e una "spiccata propensione al martirio", principalmente a causa dell'opera di "persuasione" condotta nei confronti di costoro da parte dei rispettivi mariti e familiari.
Prova dello sviluppo, all'interno della comunità islamica femminile presente in territorio europeo, di una "predisposizione al jihad" sarebbe l'"alta percentuale" di "foreign fighters-donne" partite negli ultimi anni dalle nazioni Ue per andare a combattere in Siria e Iraq al servizio del "Califfato nero".
Un'ulteriore dimostrazione della "coscienza fondamentalista" maturata ultimamente dal "gentil sesso" di fede musulmana sarebbe, in base al contenuto del rapporto Onu, il "crescente numero" di organizzazioni estremiste fondate e dirette in Europa da donne. La rete fondamentalista globale, sempre a detta del Consiglio, starebbe quindi sempre più perdendo le originarie caratteristiche "patriarcali e maschiliste".
Il dossier redatto dall'istituzione internazionale termina rinnovando alle autorità dei membri Ue
l'esortazione a "rafforzare la sorveglianza" nei riguardi delle donne musulmane residenti negli Stati del "Vecchio continente" e ad abbandonare qualsiasi visione "caricaturale" degli ambienti islamici femminili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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