Guerra in Ucraina

L'Ucraina prova la controffensiva a Severodonetsk

Le forze di Kiev provano il contrattacco nella città assediata dai russi, le autorità locali parlano di un 20% del territorio urbano riconquistato all'interno di Severodonetsk

L'Ucraina prova la controffensiva a Severodonetsk

Severodonetsk al momento non è caduta. Anche nella notte appena trascorsa, la quale ha segnato lo sforamento dei cento giorni di guerra, la maggiore attenzione in Ucraina è stata rivolta verso questa città del Donbass in gran parte controllata dalle forze di Mosca.

L'esercito di Kiev però starebbe continuando a combattere. Lo ha reso noto ieri il sindaco Oleksandr Stryuk, parlando di russi costretti ad abbandonare due villaggi vicino Severodonetsk, così come nelle ultime ore anche diverse fonti delle forze ucraine. Per il momento quindi la battaglia urbana sta andando avanti. Il governatore della regione di Lugansk, a cui appartiene Severodonetsk, ha dichiarato che i russi controllano il 50% della città e non più il 70% come alcuni giorni fa. Kiev avrebbe quindi ripreso in mano il 20% del territorio del perimetro urbano. Tuttavia secondo i servizi segreti britannici, così come si legge nel loro ultimo report, i russi rimangono in una posizione di ventaggio e potrebbero prendere l'intero oblast di Lugansk entro due settimane.

La pressione russa sul Donbass

Sta comunque aumentando la pressione russa in tutta la regione del Donbass, primo vero obiettivo di Mosca in questa delicata fase del conflitto. Nell'area a sud di Lyman, località conquistata la settimana scorsa, anche nella notte le truppe di Mosca hanno lanciato attacchi e raid in direzione delle postazioni ucraine.

L'obiettivo in questa zona è avanzare verso altre città ritenute strategiche dal Cremlino, ossia Slovjansk e soprattutto Kramatorsk, quest'ultima “capoluogo” provvisorio dell'oblast di Donetsk e dunque importante punto di riferimento ucraino nel Donbass.

Secondo gli ultimi report dell'esercito di Kiev, si starebbe combattendo anche nell'area di Popasna, a ovest della linea di contatto tra ucraini e separatisti fissata con gli accordi di Minsk del settembre del 2014.

Nella notte e nelle ultime ore segnalati anche raid a Kharkiv, città oramai lontana o quasi dal fronte dopo le controffensive ucraine, ma sempre nel mirino dei russi. A partire da ieri pomeriggio in tutta la regione è stata più volte segnalata l'attivazione degli allarmi antiaerei, mentre in alcune località non lontane dal confine russo si sono verificati attacchi missilistici.

Tranquilla invece la situazione su altri fronti, a partire da quelli di Odessa e Mykolaiv. Rispetto alle settimane passate, in queste due città la pressione russa sembra diminuita nonostante la segnalazione di diversi allarmi aerei. A Mykolaiv in particolar modo, nella notte appena trascorsa sono state attivate le difese antiaeree e alcuni missili sparati dalla Crimea sarebbero stati intercettati dalla contraerea.

Il “giallo” sulla rimozione di Alexander Dvornikov

Nella notte appena trascorsa su diversi media ucraini e non solo si è continuato a parlare della principale notizia emersa nella giornata di venerdì. Ossia la presunta rimozione, annunciata dall'organizzazione Conflict Intelligence Team, del generale Alexander Dvornikov dalla guida delle operazioni in Ucraina da parte del Cremlino.

Circostanza al momento non confermata da Mosca. Dvornikov, in particolare, sarebbe stato rimpiazzato dal generale Gennady Zhidko.

Si tratterebbe di un cambio di guardia che avrebbe del clamoroso, considerando come Dvornikov sia stato voluto dal Cremlino soltanto poco meno di due mesi fa.

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