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Non ha i soldi per la droga: la donna dà a spacciatore la neonata "in garanzia"

Nel 2017 Amy Colyer consegnò la propria figlia appena nata al pusher cui doveva dei soldi come garanzia. Condannata a 5 anni di libertà vigilata, la donna è evasa ed ha aggredito un uomo in un hotel, tentando di accoltellarlo per sottrargli 100 dollari

Non ha i soldi per la droga: la donna dà a spacciatore la neonata "in garanzia"

È finita dietro le sbarre una giovane madre di 26 anni già arrestata in precedenza per aver utilizzato la propria figlia appena nata come garanzia per un debito contratto con uno spacciatore locale. Condannata a 5 anni di libertà vigilata per abbandono di minore, la donna è evasa e durante la sua fuga ha pensato bene di aggredire e rapinare un uomo, motivo per cui per lei si sono definitivamente aperte le porte del carcere.

I fatti contestati, secondo quanto riferito dai quotidiani esteri, si sono verificati a Wichita Falls, capoluogo della contea di Wichita nello Stato del Texas (Stati Uniti). Protagonista della vicenda, è la 26enne Amy Colyer, già nota alle autorità locali per la situazione di profondo degrado ed incuria in cui faceva vivere i propri figli.

Affetta da tossicodipendenza e con un ingente debito di droga da ripagare, nel maggio del 2017 Colyer era arrivata a cedere la propria figlia appena nata ad uno spacciatore, così da ottenere altro tempo per trovare il denaro che doveva restituire.

La piccola, di appena cinque settimane, era così finita nelle mani di uno sconosciuto, che l'avrebbe tenuta con sé fino a quando la madre non avesse ripagato il debito contratto. Una storia a dir poco incredibile ma, come appreso in seguito dagli inquirenti, la donna era stata più volte richiamata dai servizi sociali proprio per l'atteggiamento tenuto nei confronti dei figli.

A salvare la bambina, quella volta, fu la fidanzata dello spacciatore, che si accorse ben presto della presenza di una neonata nella casa del compagno. Preoccupata per la piccola, la donna non esitò a contattare le autorità locali per denunciare quanto aveva appena scoperto. Interrogato dagli agenti, lo spacciatore aveva spiegato di aver semplicemente “trovato” la bambina, ma presto fu smentito dalle indagini.

La piccola venne così affidata ai servizi sociali, che si occuparono di lei. Stando a quanto dichiarato dagli operatori, si trovava in un serio stato di denutrizione, e per sfamarla furono necessarie ben quattro confezioni di formula per neonati. Gli inquirenti arrivarono poi alla madre della bambina, che fu subito interrogata sui fatti. Incalzata dagli agenti, Colyer finì con il confessare quanto aveva fatto, spiegando di essere stata costretta ad usare la figlia come garanzia per ottenere altro tempo per trovare il denaro.“Ho dovuto farlo”, aveva dichiarato, come riferito dalle autorità, aggiungendo di aver successivamente tentato di riprendersi la piccola e di essere stata minacciata dallo spacciatore, che intendeva tenersi la bambina fino a quando non avesse ricevuto i suoi soldi.

Colyer aveva quindi affermato di non aver chiesto aiuto alla polizia, perché terrorizzata dall'idea che le venisse tolta la custodia della piccola. In passato, infatti, i servizi sociali avevano già provveduto a portarle via gli altri figli.

Accusata di abbandono di minore, la giovane fu condannata a cinque anni di libertà vigilata, ma di recente si è resa protagonista di un altro crimine. Violata la misura cautelare, la 26enne ha aggredito un uomo incontrato in un hotel, cercando di pugnalarlo per rubargli 100 dollari.

Condannata a 110 giorni di reclusione, Colyer è stata rilasciata per poi ricevere una nuova condanna per violazione della libertà vigilata.

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