Guerra in Ucraina

I marines rompono l'assedio: "l'operazione speciale" che cambia la battaglia

I media ucraini hanno annunciato un'operazione della 36ma Brigata grazie alla quale decine di soldati di Kiev hanno potuto raggiungere le postazioni del Battaglione Azov

I marines rompono l'assedio: "l'operazione speciale" che cambia la battaglia

Si continua a combattere a Mariupol. Dopo le notizie riguardanti continue avanzate russe negli ultimi giorni, con conseguente resa di decine di soldati ucraini all'interno della città portuale, in questo martedì Kiev rivendica il successo di un'operazione che ha rotto l'assedio a cui erano costretti alcuni gruppi di marines.

Secondo i media ucraini, in particolare, un'azione da parte della 36ma Brigata ha consentito ad alcuni reparti di ricongiungersi con le zone ancora controllate dal Battaglione Azov. Ossia con i quartieri limitrofi alle acciaierie Azovstal, situati nella parte meridionale di Mariupol. Qui c'è di fatto l'ultima sacca di resistenza ucraina ai russi e ai filorussi, composti da separatisti e ceceni, in avanzata sulla città. Le acciaierie offrirebbero ai membri dell'Azov un sicuro riparo ancora per diversi giorni.

Questo perché è difficile conquistarle vista la presenza di bunker e rifugi all'interno della struttura. Inoltre i combattenti del Battaglione hanno ancora a disposizione dentro le acciaierie una vasta quantità di munizioni e rifornimenti.

Elementi non più disponibili invece per i marines ucraini sparsi a macchia di leopardo in altri quartieri di Mariupol oramai tecnicamente in mano russa. Tanto è vero che decine di soldati di Kiev tra la scorsa settimana e ieri si sono dovuti arrendere.

In 273 hanno deposto le armi pochi giorni fa, un centinaio ieri. Diversi video diffusi dai media russi hanno mostrato i militari camminare a braccia alzate per dirigersi verso le postazioni delle truppe di Mosca. Chi non voleva arrendersi ha evidentemente voluto provare un'ultima operazione per sfuggire all'assedio e trincerarsi nelle acciaierie assieme al Battaglione Azov. Un'azione riuscita ad opera, come detto, della 36esima Brigata dell'esercito ucraino.

Non sono stati resi noti dettagli da parte dei media ucraini, i quali hanno riportato semplicemente il successo dell'operazione e la possibilità quindi di irrobustire l'ultima sacca di resistenza nei quartieri meridionali.

Tuttavia, al netto di un'operazione ritenuta riuscita, quanto accaduto nelle scorse ore non dovrebbe riuscire a sovvertire le sorti della battaglia. Mariupol è circondata da settimane da russi e filorussi, gli ucraini presenti in città sono lontani dalle postazioni degli altri soldati di Kiev nella regione meridionale.

Proprio ieri da Mosca sono arrivate conferme del controllo dell'intera strategia area portuale di Mariupol. Impossibile per marines e membri dell'Azov ricevere altri rinforzi. Ieri sera si era diffusa la notizia di un possibile raid con “armi sospette” effettuato dai russi nell'area delle acciaierie. Ma nelle ultime ore non si sono avute conferme.

Mentre la battaglia proseguirà attorno agli stabilimenti industriali, la popolazione continuerà a patire le conseguenze del conflitto.

Più di centomila persone sono ancora intrappolate in città, senza acqua, elettricità e con scorte di cibo sempre più carenti.

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