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"Un microchip con il vaccino": cosa c'è dietro la teoria

Nel marzo 2020, Bill Gates rilasciò un'intervista che venne usata dai complottisti per alimentare false teorie sui microchip nei vaccini: la notizia fece il giro del mondo in due giorni, ecco come nacque e di cosa si tratta

"Un microchip con il vaccino": cosa c'è dietro la teoria

Tra le bufale più diffuse e popolari che circolano in rete ormai da mesi c'è la famosa teoria complottista dei microchip installati all'interno dell'organismo umano con il vaccino anti-Covid.

Da dove nasce la credenza

In realtà, però, la crisi pandemica e l'arrivo dei vaccini a tempo di record non ha fatto altro che alimentare una credenza che ha radici ben più profonde dei vaccini attuali contro il Sars-Cov-2: già all'epoca del vaccino contro il morbillo, reso disponibile per la prima volta nel 1963, creò le basi per quello che sarebbe diventato il pane quotidiano dei no-vax dei giorni nostri. La storia del microchip ci porta dritti al marzo 2020, quando Bill Gates durante un'intervista affermò, a proposito del Covid, che presto avremo bisogno di “certificati digitali per mostrare chi è guarito o è stato testato di recente", o, nel momemto in cui sarebbe stato disponibile un vaccino, "chi lo ha ricevuto”. Come riporta la rivista Mashable, il giorno dopo su un sito web svedese apparve il commento di CyphR, amministratore del sito che ha scelto questo nome in codice, appartenente ad una comunità di biohacker che sostengono che i microchip siano impiantabili negli esseri umani ed un giorno saranno utilizzati per monitorare i dati biometrici e verificare, addirittura, la nostra identità.

"Microchip per combattere il coronavirus"

Da quel momento, come per magia, è nata la teoria del complotto. "Improvvisamente, i chip impiantabili non sono solo un'applicazione mainstream reale e scalabile, ma un'esigenza medica urgente", ha affermato CyphR fraintendendo (volontariamente) le parole di Gates. È a quel punto che sul sito viene pubblicato un articolo con un titolo eloquente, quanto fuorviante: "Bill Gates utilizzerà impianti di microchip per combattere il coronavirus", qualcosa che Gates non ha mai detto ma che piacerebbe tanto ai biohacker che utilizzano già i microchip impiantabili. Il potere della rete e dei social è proprio questo: una banalissima notizia volutamente storpiata inizia a "correre" e si diffonde tra migliaia e milioni di utenti. Due giorni dopo, Adam Fannin, pastore battista di Jacksonville, in Florida, che da sempre nutre profonda sfiducia nei confronti di Gates, si è imbattuto in quel post trasformando la fantasia dei biohacker in una profezia biblica: 9 minuti di video caricato su YouTube dove il pastore attacca il numero 1 di Microsoft accusandolo di voler "spopolare" il pianeta Terra. Quale poteva essere il titolo del video? "Bill Gates - Impianti di vaccini con microchip per combattere il Coronavirus".

L'ignoranza corre in rete

Da quel momento, il video è diventato virale ottenendo velocemente 1,6 milioni di visualizzazioni: la cospirazione dei microchip nel vaccino ha preso inevitalmente piede iniziando a spopolare sui social, sulle bacheche dei no vax e sui canali TikTok dei complottisti. In qualche giorno, tutto il mondo si è trovato davanti agli occhi la storia dei microchip nei vaccini. In un video di un minuto su TikTok, una giovane donna indicava schermate relative al microchip su uno sfondo in stile X-Files. "È già stato attivato in tutto il mondo, inclusa New York", aveva scritto avvertendo i suoi follower. Questi miti pericolosi si sono costruiti su una sfiducia nei confronti dei vaccini seminata da anni da gruppi ben organizzati che hanno lanciato campagne di disinformazione mirate ed efficaci: negli Stati Uniti, un sondaggio dello scorso mese di marzo ha rilevato che il 42% degli intervistati credeva in almeno una teoria della cospirazione sul Covid-19.

Per fortuna, c'è chi ha difeso intelligentemente il padre ottenendo numerosi consensi. "Purtroppo il vaccino non ha impiantato il mio geniale padre nel mio cervello - se solo l'mRNA avesse questo potere!", aveva scritto sui social network Jennifer Gates, 24 anni, figlia del co-fondatore di Microsoft, contro una delle teorie del complotto più diffuse sui vaccini, secondo la quale la pandemia sarebbe una copertura per un piano che in realtà vuole impiantare microchip tracciabili e Gates sarebbe dietro a tutto questo.

Il dramma vero è che, nel 2021, c'è ancora chi ci crede.

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