Mondo

Mifsud, quei contatti con Muscat per la vendita di Air Malta

Il docente finisce al centro di un'altra vicenda che riguarda una sua corrispondenza con il premier maltese Joseph Muscat per la vendita di Air Malta: un "accordo segreto" rivelato dalla giornalista Caruana Galizia, morta assassinata nel 2017

Mifsud, quei contatti con Muscat per la vendita di Air Malta

Continuano ad emergere ombre su Joseph Mifsud, il misterioso docente maltese al centro del Russiagate e della controinchiesta del Procuratore americano John Durham. Pochi giorni fa, Mifsud è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per le spese pazze sostenute quando era a capo, dal 2009 al 2012, del Consorzio Universitario della città siciliana. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pm Chiara Bisso, dopo aver aperto un fascicolo contro ignoti per le accuse di abuso di ufficio e truffa, hanno formalmente iscritto Mifsud nel registro degli indagati anche per l'ipotesi di peculato. L'ufficio inquirente agrigentino ha attivato le procedure per la notifica, molto complesse dato che il docente maltese al centro di una spy story internazionale è ufficialmente scomparso dal 31 ottobre 2017. Ma le ombre su Mifsud sembrano non finire qui.

Joseph Mifsud e quei contatti con il premier maltese al centro dello scandalo

Ora il professore finisce al centro di un'altra torbida vicenda che riguarda una sua corrispondenza con il premier maltese Joseph Muscat - recentemente travolto dalle indagini sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, che hanno coinvolto il suo ex braccio destro Keith Schembri - risalente ad ottobre 2016. Lo riporta l'Adnkronos, che spiega come l'oggetto della corrispondenza fra Mifsud e Muscat fossero i tentativi di vendita di Air Malta, la compagnia statale della Valletta. L'Adnkronos ha visionato una mail datata 19 ottobre 2016 indirizzata da Mifsud al premier laburista Muscat e inviata in copia anche a Keith Schembri, allora capo di gabinetto di Muscat, e a Ian Borg, ministro dei Trasporti di Malta. Pare che l'enigmatico docente maltese avesse una sorta di incarico di esplorare l'interesse di partner stranieri della compagnia. Si parlò di Alitalia ma soprattutto della Cina.

Fu proprio la giornalista Daphne Caruana Galizia, assassinata il 16 ottobre 2017 a Bidnija, Malta, a rivelare i tentativi di vendita di Air Malta. La giornalista scriveva nel suo blog che la compagnia di bandiera era oggetto di un "accordo segreto" e chiedeva all'opposizione di battersi in Parlamento contro tale accordo. Secondo Caruana Galizia, da quella a vendita qualcuno avrebbe potuto ricavarne una "grossa commissione": in parole povere, c'era il rischio concreto di mazzette.

Le spese pazze del docente

La Procura di Agrigento ha cominciato a indagare sulle spese pazze di Joseph Mifsud a seguito di un esposto presentato alla Guardia di Finanza da Giovanni Di Maida, presidente del Cda del Consorzio universitario di Agrigento. Secondo Giovanni Di Maida, interpellato dall'Adnkronos, Mifsud "ha lasciato un buco enorme nelle casse del Consorzio e ha creato danni anche all'organizzazione didattica". Di Maida parla di un "deficit finanziario da 1,5 milioni di euro", mentre le spese pazze contestate supererebbero i "100 mila euro, forse 200 mila euro". "Andando a controllare le carte sulle spese affrontate da Mifsud mentre era ad Agrigento - spiega il Presidente del Cda Di Maida - ci siamo accorti che erano state sostenute spese assurde. A partire dalla bollette telefoniche".

Bollette Wind, risalenti al periodo 2010-2011, che riportano cifre da capogiro. Nell'ottobre 2010 la bolletta ammonta a 3.143 euro, nel marzo 2011 raggiunge quota 4.204 euro, nel novembre dello stessi anno è di 3.111 euro. "Tutte telefonate fatte a paesi esteri che non hanno nulla a che vedere con l'università - sotiene Di Maida - Ma soprattutto in Russia, con cui questo ateneo non ha alcun legame. Così come le telefonate fatte in Libia, in Siria o in Libano".

Chi è Joseph Mifsud

Secondo la ricostruzione ufficiale, il docente affermò in un incontro dell’aprile 2016 a George Papadopoulos, consigliere della campagna di Trump, di aver appreso che il governo russo possedeva "materiale compromettente" (dirt) su Hillary Clinton "in forma di e-mail". A quel punto l’ex consulente del presidente avrebbe ripetuto tali informazioni all’alto Commissario australiano a Londra, Alexander Downer, che a sua volte riferì tutto alle autorità americane. Da qui, il 31 luglio 2016, partirono le indagini dell’Fbi sui presunti collegamenti fra Trump e la Russia, accuse che in seguito si sono dimostrate inconsistenti.

Ma, allora, chi ha architettato e confezionato tutto con l’obiettivo di "incastrare" Trump? La giustizia americana sta facendo il suo corso con l'indagine penale di John Durham.

Commenti