La procura di Agrigento indaga sulle spese pazze di Mifsud

Viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, senza contare le bollette telefoniche da capogiro e i telefoni scomparsi: le spese pazze del docente maltese

Joseph Mifsud nel giorno della presentazione all'Università di Agrigento
Joseph Mifsud nel giorno della presentazione all'Università di Agrigento

La Procura di Agrigento indaga sulle spese pazze di Joseph Mifsud, il docente maltese al centro del Russiagate e della successiva inchiesta del Procuratore americano John Durham sulla presunta cospirazione ai danni della Campagna del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il professore è stato presidente del Consorzio Universitario di Agrigento dal 2009 al 2012, ente nel quale non ha esattamente brillato per una gestione parsimoniosa delle risorse. Tant'è che Giovanni Di Maida, presidente del Cda del Consorzio universitario della città siciliana, ha presentato un esposto alla Guardia d Finanza che ieri, come riporta l'agenzia stampa Adnkronos, "ha sequestrato centinaia di carte sulle spese pazze sostenute da Mifsud mentre era a capo dell'università. Documenti, bollette telefoniche, biglietti aerei, bolle di acquisto di telefoni cellulari e molto altro".

È il 18 aprile 2009 quando, presso la sede della provincia regionale di Agrigento, l’allora presidente Eugenio D’Orsi presenta alla stampa Joseph Mifsud come nuovo presidente del Consorzio universitario della città siciliana, di cui la stessa provincia era all’epoca principale azionista. Una storia, quella che vede la presenza di Mifsud in Sicilia, lunga quasi tutto il tempo dell’incarico come presidente della provincia di Eugenio D’Orsi, che ad Agrigento era all’epoca referente politico di Roberto Di Mauro, a sua volta braccio destro dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Com'era già noto, il 12 settembre 2018, la Corte dei Conti della Regione Sicilia ordina al professore scomparso di restituire più di 49mila euro (56.700 dollari) al Consorzio. La sentenza, tuttavia, parla di "residenza sconosciuta" e di come carabinieri, polizia di Stato e guardia di finanza, abbiano provato a rintracciare senza successo il professore scomparso nel nulla.

Secondo Giovanni Di Maida, interpellato dall'Adnkronos, Mifsud "ha lasciato un buco enorme nelle casse del Consorzio e ha creato danni anche all'organizzazione didattica". Di Maida parla di un "deficit finanziario da 1,5 milioni di euro", mentre le spese pazze contestate supererebbero i "100 mila euro, forse 200 mila euro". "Andando a controllare le carte sulle spese affrontate da Mifsud mentre era ad Agrigento - spiega il Presidente del Cda Di Maida -ci siamo accorti che erano state sostenute spese assurde. A partire dalla bollette telefoniche". Bollette Wind, risalenti al periodo 2010-2011, che riportano cifre da capogiro. Come svela l'Adnkronos, nell'ottobre 2010 la bolletta ammonta a 3.143 euro, nel marzo 2011 raggiunge quota 4.204 euro, nel novembre dello stessi anno è di 3.111 euro. "Tutte telefonate fatte a paesi esteri che non hanno nulla a che vedere con l'università - sotiene Di Maida - Ma soprattutto in Russia, con cui questo ateneo non ha alcun legame. Così come le telefonate fatte in Libia, in Siria o in Libano".

E poi c'è il mistero dei telefoni comprati e poi subito spariti. Atteggiamento curioso per un semplice professore. Sono cinque i cellulari acquistati sempre con i soldi dell'Università poi fatti sparire. "Man mano che li usava poi sparivano", osserva Di Maida. Aspetto misterioso sul quale indaga la Procura di Agrigento. Che cosa se ne faceva Joseph Mifsud di tutti quei telefoni? Perché li faceva sparire? A cosa gli servivano? Altro mistero, i viaggi in Russia, Libano, Siria, oltre a Malta, Usa, Gran Bretagna, durante i quali il docente si faceva sempre accompagnare da delle belle donne. Tra le spese anomale, infatti, "c'è un acquisto fatto in un negozio di intimo - afferma Di Maida - e un altro in un negozio di giocattoli. Sempre con la carta di credito dell'Università".

Intervistato da Byoblu, l'ex presidente Eugenio D'Orsi conferma che Mifsud gli venne presentato da Roberto Di Mauro, attuale vicepresidente vicario dell'assemblea Regionale Siciliana, ed già braccio destro dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Lo stesso Di Mauro ha confermato a ByoBlu di aver presentato Mifsud a D'Orsi. "La nomina del professor Joseph Mifsud a presidente del Consorzio universitario di Agrigento- spiega D'Orsi -venne condivisa dagli altri soci, la Camera di commercio, il Comune di Agrigento, la stessa università di Palermo. La decisione di nominare questo illustre personaggio è nata dal consiglio d'amministrazione che lo aveva individuato". Il docente maltese, sottolinea l'ex presidente della provincia regionale di Agrigento, "mi venne presentato dall'onorevole Roberto Di Mauro, che pare abbia conosciuto Mifsud in Egitto. Mi propose questo personaggio perché lavorava sotto le direttive dell'ex ministro Scotti.

Siamo andati a trovarlo alla Link a Roma ed era effettivamente un personaggio molto conosciuto tra gli studenti; ci aveva prospettato l'idea di venire ad Agrigento per discutere e a parlare di quello che per noi era un progetto prioritario: cioè creare un'università euro-mediterranea, dato che la Sicilia si trova a 150 chilometri dalla Tunisia" anche per "sfuggire all'egemonia dell'Università di Palermo".

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