"Frontiere ancora chiuse per altri 6 meisi". È il diktat che la Germania - appoggiata da Francia, Austria, Belgio, Danimarca e Svezia - vuole imporre all'Unione Europea, chiedendo di prorograre a a partire dal 13 maggio i controlli di frontiera reintrodotti nello spazio Schengen.
A riferirlo è il quotidiano tedesco Die Welt, che cita una lettera inviata da questi Paesi al vice presidente della Commissione Ue Frans Timmermans e in cui si chiede a Bruxelles di attivare il meccanismo di crisi previsto dal Codice frontiere di Schengen. "Chiediamo di presentare al Consiglio europeo una proposta che permetta agli Stati membri che lo ritengono necessario di mantenere o di introdurre a partire dal 13 maggio controlli di frontiera provvisori alle frontiere interne di Schengen conformemente all'articolo 26", si legge nella lettera indirizzata alla Commissione Ue. Die Welt, citando fonti Ue, afferma che l'esecutivo comunitario ha in programma di dare il via libera a metà della prossima settimana a un prolungamento del meccanismo, perché la protezione delle frontiere esterne dell'Ue non è ancora sufficientemente garantita.
Un primo via libera ai controlli alla frontiera è stato dato a metà settembre in conseguenza dell'arrivo massiccio di richiedenti asilo ma, dopo la chiusura della cosiddetta rotta balcanica, Germania e Austria hanno registrato un calo drastico degli arrivi. A marzo la Germania ha ricevuto 20mila richiedenti asilo, contro i 60mila di febbraio, i 90mila di gennaio e le diverse migliaia del 2015.
Il timore espresso in questi giorni, tuttavia, è che molti migranti provino a trovare rotte alternative che passino per l'Italia, ragion per cui l'Austria ha preparato delle misure da adottare al Brennero, il principale varco di frontiera tra i due Paesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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