Ad annunciare la mancata sottoscrizione del trattato Onu sui fenomeni migratori è stato lo stesso primo ministro conservatore australiano, Scott Morrison, in una serie di esternazioni che hanno riportato la questione migranti al centro della scena politica australiana, uniformandosi di fatto alla linea tenuta da Stati Uniti ed Israele.
"Non pensiamo che un'eventuale firma a questo accordo possa migliorare la nostra capacità di controllare le frontiere e di gestire il nostro programma di immigrazione" - riferisce il Premier in un comunicato istituzionale redatto con il ministro degli Affari Interni Peter Dutton e degli Esteri Marise Payne sulla questione migranti.
Più duro è stato invece il commento affidato al quotidiano The Australian durante un'intervista: "Non intendo sottoscrivere un trattato che ritengo sia contrario all'interesse nazionale e che potrebbe essere utilizzato contro l'Australia da chi critica la nostra politica sul controllo dei confini".
Il timore di Morrison nei confronti dei migranti riesede, del resto, nella preoccupazione che nutre il popolo australiano in merito al ritmo di crescita della popolazione che, specialmente nelle grandi città, è fortemente alimentato dall'afflusso di nuovi immigrati.
"La crescita della popolazione ha svolto un ruolo importante nel successo della nostra economia. Ma ora gli australiani nelle grandi città sono preoccupati per questo fenomeno.
A Sydney e a Melbourne le strade sono sempre più congestionate, gli autobus e i treni sono pieni, le scuole non accettano più nuovi alunni" - ha infatti affermato parlando della riduzione della quota annuale di immigrati che il governo autraliano prevede di introdurre nel breve periodo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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