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Migranti, l'Ungheria si blinda: un nuovo muro e basi militari al confine

Il governo di Budapest si è detto pronto a costruire un nuovo muro al confine con la Serbia, in vista dell'aumento dei flussi migratori con l'arrivo della primavera. E per controllare i migranti arriveranno anche quattro installazioni militari

Migranti, l'Ungheria si blinda: un nuovo muro e basi militari al confine

Se il flusso di migranti al confine serbo ungherese dovesse aumentare, Budapest è pronta a costruire una nuova barriera al confine.

Lo ha dichiarato oggi il capo di Gabinetto del premier ungherese Viktor Orbán, Janos Lazar. Nonostante la Commissione europea abbia minacciato di avviare già nel mese di marzo, procedure di infrazione verso i Paesi che continuano a rifiutarsi di ricollocare i migranti che arrivano in Italia e in Grecia, il governo di Orbán continua a portare avanti la sua linea dura contro l’immigrazione.

L’Ungheria, infatti, non solo non ha ancora ricollocato nessuno dei migranti sbarcati in Italia o in Grecia, ma minaccia di costruire una seconda recinzione ai suoi confini meridionali con la Serbia, in vista di un probabile nuovo aumento dei flussi sulla rotta balcanica, con l’arrivo della primavera. Il governo ungherese, secondo quanto ha riferito Lazar, ha anche in programma la costruzione di campi di container per trattenere i migranti che sono in attesa della valutazione della propria domanda di asilo. Al momento sarebbero circa 600, secondo i dati forniti dal capo di gabinetto del premier ungherese, i migranti che hanno presentato la loro richiesta di asilo a Budapest e che si trovano in attesa di una risposta da parte delle autorità ungheresi. E, secondo il capo di Gabinetto di Orbán, il fatto che questi richiedenti asilo in attesa al confine, vivano in accampamenti all'aperto, pone un "rischio” per la sicurezza del Paese.

Probabilmente le parole di Lazar si riferiscono alla proposta, anticipata nei giorni scorsi dal partito di Orbán, Fidesz, di trattenere i migranti in campi allestiti nei pressi del confine, per il tempo necessario alla valutazione delle loro domande d’asilo, limitandone in questo modo la libertà di movimento. La proposta rientra nell’agenda legislativa di primavera di Fidesz. "Ci saranno due opzioni – ha spiegato il leader del gruppo parlamentare del partito, Lajos Kosa -se rispettano determinati criteri potranno essere arrestati, altrimenti sarà creato un hotspot in cui dovranno aspettare che le autorità processino le loro richieste di asilo". Ma quest’ultima proposta ha già sollevato vive proteste da parte degli attivisti per i diritti umani. Arrestare i migranti è illegale secondo l’organizzazione non governativa Hungarian Helsinki Committee, e se gli arresti dei migranti avvenissero in massa, questo potrebbe rappresentare una violazione del diritto internazionale.

Ma, intanto, al confine con la Serbia, per contenere il flusso dei migranti, Budapest sta schierando anche nuove basi militari. La costruzione della prima installazione è stata, infatti, completata in questi giorni, ed entro qualche mese ne verranno costruite altre tre. Secondo quanto riferisce l’Ansa, ogni base ospiterà 150 militari, che avranno il compito di sorvegliare la frontiera.

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