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Migranti, le navi Ue preparano l'ingresso nelle acque libiche

Le unità navali svolgeranno funzioni di addestramento. Non sono previste prevede operazioni in acque territoriali per la caccia e la lotta contro i trafficanti di essere umani

Migranti, le navi Ue preparano l'ingresso nelle acque libiche

Le unità navali dell'Unione europea che partecipano all'operazione Eunavfor Med si preparano ad entrare nelle acque libiche. L'obiettivo è di condurre, su richiesta delle autorità locali, attività di addestramento della Guardia costiera. L'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha annunciato il prolungamento di un anno della missione Sophia e l'estensione del suo mandato ad attività di formazione e addestramento della Guardia costiera e la Marina Militare, nonchè al rispetto dell'embargo Onu sulle armi alla Libia.

L'operazione "Sophia" allarga le funzioni e il ruolo. Adesso comprenderà anche l'addestramento della guardia costiera libica. Il primo via libera a questa nuova funzione è stato dato ieri dai rappresentanti diplomatici dei 28 in una riunione del Comitato politico e di sicurezza (Cops). "Avrò l'opportunità di discutere ulteriormente questo con il primo ministro libico a Vienna lunedì alla conferenza sulla Libia organizzata da Stati Uniti e Italia", spiega il capo della diplomazia europea. La decisione di estendere di un anno il mandato dell'operazione "Sophia" è stata presa dagli ambasciatori come "conseguenza concreta" del consiglio Esteri del 18 aprile scorso. All'operazione saranno aggiunti due compiti: la "costruzione di capacità" e "l'addestramento e lo scambio di informazioni con la guardia costiera libica e la marina, sulla base di una richiesta delle autorità libiche legittime". Perché questo diventi operativo, serve il via libera anche politico del Consiglio. Intanto, però, "il comandante dell'operazione dovrà avviare urgentemente la pianificazione operativa su queste funzioni aggiuntive, e il lavoro preparatorio continuerà nei prossimi giorni".

Gli addetti ai lavori precisano che l'ingresso in acque libiche secondo le modalità previste per le funzioni di addestramento non costituisce l'avvio della "fase 2 B", quella che prevede operazioni in acque territoriali per la caccia e la lotta contro i trafficanti di essere umani, quanto piuttosto un primo, ulteriore passo in questa direzione. Intanto, però, gli Stati Uniti sono pronti ad alleggerire il blocco all'acquisto di armi previsto nelle sanzioni. Secondo fonti governative citate da media internazionali, Washington potrebbe chiedere una parziale modifica della risoluzione che il Consiglio di Sicurezza Onu ha votato nel 2011 all'epoca della caduta di Gheddafi.

L'obiettivo sarebbe quello di agevolare un rafforzamento militare delle forze di Fayez Sarraj per combattere l'Isis.

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