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Migranti, il Viminale alla Raggi: "Roma può accoglierne altri 2mila"

Dopo la lettera con cui il sindaco di Roma ha chiesto alla Prefettura di limitare gli arrivi di migranti nella Capitale, il Viminale fa sapere che Roma deve fare la sua parte e accoglierne altri 2mila. La replica della Raggi: "Roma fa la sua parte"

Migranti, il Viminale alla Raggi: "Roma può accoglierne altri 2mila"

La Capitale può accogliere altri duemila migranti. Il Viminale risponde così, dalle colonne di Repubblica, alla richiesta del sindaco di Roma Virginia Raggi per una moratoria sui nuovi arrivi di cittadini stranieri nella Capitale.

Il Viminale: "Roma può ancora accogliere 2mila rifugiati"

Nella lettera indirizzata ieri al prefetto di Roma, Paola Basilone, la Raggi aveva chiesto, infatti, di limitare l’invio di nuovi migranti nella Capitale, dove, secondo la sindaca sarebbe “rischioso” creare “altre strutture di accoglienza”. La sindaca pentastellata ha chiesto anche un “incontro al responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati". Ma il ministero dell’Interno, complici gli sbarchi che non si fermano e i ricollocamenti che vanno avanti col contagocce, non sembra disposto a fare concessioni in questo senso. “I numeri sono questi e tutti devono fare di più”, dicono dal ministero a Repubblica. Compresa la Capitale, che “stando alle quote concordate con l’Anci” potrebbe “ancora accogliere altri 2mila rifugiati”. Sono 200mila, infatti, sempre secondo quanto riferito dalle fonti del ministero, i migranti di cui quest’anno dovrà farsi carico il nostro Paese. E, dicono dal Viminale, “sappiamo delle tensioni che circolano”, visto che molti comuni sono in difficoltà nel fronteggiare l’emergenza. La lettera della sindaca quindi, secondo quanto scrive Repubblica, al ministero dell’Interno se l’aspettavano. Ma secondo i calcoli del Viminale nella Capitale ci sarebbe spazio per sistemare altri duemila richiedenti asilo, che salgono a 5mila se si parla di Milano.

I migranti ospitati nella Capitale sono circa 7mila e rappresentano lo 0,25% della popolazione cittadina. Di questi, secondo gli ultimi dati diffusi dal Viminale, circa 4.200 sono ospitati nei centri di accoglienza e altri 2.700 nelle strutture Sprar. La Prefettura di Roma ha destinato 103 milioni di euro all’accoglienza di 8mila richiedenti asilo nella Capitale e nei comuni della provincia per il 2017. Ulteriori 31 milioni di euro per offrire una sistemazione a 3.253 nuovi migranti sono stati stanziati lo scorso febbraio da Palazzo Valentini. Attualmente, a Roma e provincia sono presenti oltre 70 strutture di accoglienza. Restano però le situazioni critiche, come quella dei migranti transitanti, alcune centinaia di persone, che passano la notte accampati nelle tendopoli abusive allestite da mesi da volontari e attivisti alla Stazione Tiburtina. Per i migranti di passaggio nella Capitale il Campidoglio aveva messo a disposizione il Ferrhotel, un ex albergo per ferrotranvieri, poco distante dalla stazione Tiburtina. La struttura doveva essere pronta entro giugno, ma l’apertura del nuovo centro di accoglienza è stata rimandata a data da destinarsi, mentre centinaia di persone continuano a rimanere senza un tetto. Roma, insomma, parola del sindaco, non riesce più a gestire il flusso di migranti sul proprio territorio. Ma dal ministero dell’Interno non sembrano disposti a fare sconti.

La replica della Raggi: "Roma fa la sua parte"

"Roma fa la sua parte e continuerà a farla come anche tutte le altre città grandi e piccole", ha replicato la sindaca in una nota. "L'accoglienza dei più fragili è prima di tutto un dovere morale che deve tuttavia essere attuato con regole precise e in maniera controllata per evitare sacche di illegalità e fenomeni opachi come quelli visti in passato proprio qui a Roma", continua la Raggi, "solo in questo modo sarà possibile tutelare seriamente chi ne ha diritto senza creare scontri sociali". Intanto a Palazzo Valentini, anticipa Repubblica, stanno preparando la risposta per il Campidoglio. Secondo quanto si apprende dallo stesso quotidiano nella contromissiva destinata alla sindaca la Prefettura evidenzierà come non esista alcuna emergenza migranti nella Capitale, visto che, secondo i dati in mano al prefetto, a Roma spetterebbe "una quota massima di 11mila migranti" e in città ce ne sono circa 8mila.

La Cei: "Amarezza per le polemiche"

E sul tema si accende la polemica politica. A partire dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che è andato all'attacco del ministro dell'Interno Minniti. "Il grido di allarme che lancia Virginia Raggi è un grido che lanciamo a tutta l'Europa", ha detto il deputato pentastellato, "noi abbiamo fatto la nostra parte: ci sono i cittadini di Pozzallo, di Augusta, di Lampedusa che stanno gestendo crisi umanitarie pazzesche, ma in cambio non si stanno avviando seriamente le redistribuzioni per quote". I senatori Pd Andrea Marcucci e Pina Maturani accusano Di Maio di fare "chiacchiere e populismo" e di rincorrere la Lega sul tema dell'immigrazione, mentre proprio il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha invitato i grillini a passare "dalle parole ai fatti" su migranti e campi rom. "Amarezza" per le nuove polemiche sull'accoglienza dei migranti è stata espressa, infine, da monsignor Paolo Lojudice, presidente della Commissione Regionale per le Migrazioni della Cei. "Non c'è dubbio che il modello di accoglienza vada migliorato", ha detto il vescovo ausiliario del settore sud della Capitale, sentito dall'Adnkronos, "su questo si dovrebbe lavorare".

"Roma, lo dimostra la sua storia, ha nel dna l'inclusione", ha affermato il presule, "il problema è la gestione globale: occorrerebbero tavoli seri e intelligenti utilizzando realtà di volontariato che già esistono e operano sul territorio".

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