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Migranti, la sfida di Kurz: "Rafforzeremo i nostri confini"

Il cancelliere austriaco, parlando alla stampa locale, ha dichiarato di essere pronto a potenziare le frontiere del suo paese se l'Ue non dovesse riuscire a garantire i confini esterni

Migranti, la sfida di Kurz: "Rafforzeremo i nostri confini"

È tornato ad evocare le frontiere interne all’Ue il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il quale è intervenuto nelle scorse ore con una dichiarazione rilasciata sui media austriaci a proposito dell’attuale crisi migratoria al confine tra Grecia e Turchia.

Il capo dell’esecutivo di Vienna, in particolare, ha ancora una volta voluto puntare l’attenzione sulla possibilità che, all’interno del territorio dell’Ue, arrivino migliaia di migranti in grado di risalire la cosiddetta “rotta balcanica”: “Se le frontiere esterne dell'Unione Europee non funzioneranno allora ci saranno di nuovo confini all'interno dell'Europa – ha tuonato Kurz – se queste persone, alcune delle quali sono anche disposte a usare la violenza, alla fine finiranno in Europa centrale non rimarranno a 13.000 ma presto saranno centinaia di migliaia, forse anche milioni e quindi saremmo finiti nelle stesse condizioni del 2015”.

Quest’ultimo riferimento è proprio alla crisi della rotta balcanica, causato dall’afflusso di quasi un milione di profughi verso l’est ed il nord Europa. Una situazione quella che ha messo in difficoltà all'epoca diversi governi del vecchio continente, compreso quello austriaco. Da allora, la tematica riguardante l’immigrazione è diventata centrale nel dibattito politico, lo stesso Kurz ne ha fatto un cavallo di battaglia, promettendo uno stretto giro di vite volto a ridimensionare il fenomeno.

E le dichiarazioni sopra riportate sembrano confermarlo: l’idea del cancelliere tedesco è quella di blindare i confini con gli altri paesi dell’Ue, qualora non si riuscisse a fermare, né in Grecia e né in altre nazioni del vecchio continente, l’afflusso massiccio di migranti. La crisi al confine con la Turchia, è iniziata venerdì scorso, quando il presidente turco Erdogan ha annunciato di non avere più intenzione di trattenere i migranti all’interno del proprio territorio e di dare il via libera a coloro che volevano oltrepassare la frontiera con la Grecia e quindi con l’Ue.

Una mossa, quella del “sultano”, attuata per ritorsione al mancato appoggio dato dall’Europa verso la Turchia in occasione delle ultime dinamiche relative alla battaglia di Idlib. Le contromisure prese da Atene al momento hanno evitato un afflusso massiccio di migranti, molti di loro sono stati respinti sia lungo i confini terrestri che marittimi.

Ma la tensione resta alta, la Turchia ha annunciato l’invio delle forze speciali per non permettere il respingimento delle persone assiepate lungo la frontiera con il paese ellenico, dunque molti governi in Europa sono in allarme. L’idea di Kurz, sarebbe quella di blindare i confini austriaci se intere carovane di migranti dovessero risalire lungo la rotta balcanica. Il cancelliere ha quindi voluto lanciare una sfida all’Ue, la quale ha sempre ammonito circa la possibilità di blindare i confini interni alla comunità.

Secondo Kurz, quello del suo governo sarebbe un diritto giustificato anche dalla provenienza di molti dei migranti che stanno provando in questi giorni ad entrare in Grecia: “La maggior parte delle persone che adesso arrivano a questo confine non sono rifugiati che fuggono dalla zona di guerra siriana – ha infatti affermato il cancelliere – ma migranti che vivono in Turchia da anni e quindi non hanno diritto all'asilo in Grecia perchè non vengono perseguitati in Turchia”.

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