Dalla capitale ucraina e dalla Nato è arrivata oggi la denuncia di quella che è stata definita come "un'invasione" da parte delle forze armate russe. Secondo l'Alleanza atlantica più di mille soldati sono penetrati nelle province orientali.
L'ambasciatore russo all'Osce, Andrei Kelin, ha negato che soldati russi si trovino all'interno del Paese confinante, parlando invece di una sola unità di dieci persone che avrebbe "attraversato la frontiera in modo non intenzionale due giorni fa".
Le immagini diffuse dalla Nato mostrano invece forze moscovite impegnate in azioni militari sul territorio ucraino, con un convoglio di unità d'artiglieria pesante nella campagna intorno a Krasnodon. Il Consiglio nazionale di sicurezza e digfesa ucraino sostiene che Novoazovsk, sul mare di Azov, sia sotto il controllo dei russi.
Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha parlato di una situazione molto difficile, ma al momento "sotto controllo". A suo dire i russi sarebbero intervenuti soltanto per venire in soccorso dei separatisti sconfitti da Kiev.
Nel pomeriggio una riunione d'urgenza delle Nazioni Unite, prima della quale il portavoce europeo Catherine Ashton ha chiesto a Mosca di "mettere fine a ogni tipo di ostilità inclusi i flussi di armi, uomini e mezzi".
Parole preoccupate anche dal premier inglese David Cameron e dal presidente francese François Hollande, mentre il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato con Putin di una "intollerabile escalation".L'ambasciatore ucraina all'Unione Europea, Kostiantyn Yelisieiev, ha chiesto "assistenza militare su larga scala" ai Paesi membri. La riunione dei leader è prevista per sabato a Bruxelles.
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