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Milo Yiannopoulos chiede asilo agli Usa: rischioso essere gay nella Gran Bretagna islamizzata

Il noto giornalista britannico, figura di spicco della destra conservatrice e gay dichiarato, ha affermato di non sentirsi al sicuro nella Gran Bretagna islamizzata e di aver fatto richiesta di asilo agli Stati Uniti, paese natale del marito

Milo Yiannopoulos chiede asilo agli Usa: rischioso essere gay nella Gran Bretagna islamizzata

Milo Yiannopoulos torna a far parlare di se. Il giornalista britannico idolo della destra conservatrice anglosassone, considerato uno degli ispiratori del movimento Alt-right, ha infatti raccontato della sua personale scelta di chiedere asilo agli Stati Uniti. In un lungo articolo pubblicato lunedì dalla rivista Frontpage Mag, Yiannopoulos ha spiegato di non sentirsi più al sicuro in quella che definisce la Gran Bretagna islamizzata, in cui milioni di cittadini di religione musulmana sarebbero contenti di vederlo morto o imprigionato per il solo fatto di essere omosessuale. Approfittando quindi della green card ottenuta nel 2017, dopo il suo matrimonio con un cittadino americano, Yiannopoulos ha deciso di chiedere ufficialmente asilo nel paese natale del marito. Negli Usa, Yiannopoulos è noto già da tempo per essere stato una delle firme più prestigiose del giornale online Breitbart News, una delle creature mediatiche di Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca sotto la presidenza di Donald Trump.

Secondo il giornalista infatti, i musulmani britannici sarebbero notevolmente più integralisti dei loro correligionari sparsi nel resto del continente europeo. Egli infatti scrive: "I musulmani del Regno Unito hanno i valori più bigotti e barbari rispetto a qualsiasi comunità islamica presente nell'Occidente, anche se i loro atteggiamenti sociali di stampo reazionario non sono limitati all'omosessualità." - aggiungendo - "Tuttavia il loro odio verso i gay è universale e assoluto. Persino per il Guardian (quotidiano tradizionalmente di sinistra) i musulmani che vivono nel Regno Unito esprimono una tolleranza zero per l'omosessualità. Nessuno dei 500 musulmani britannici intervistati per un sondaggio di Gallup nel 2009 ha dichiarato di trovare accettabile l'omosessualità. Per contro, il 35% dei musulmani francesi si dimostra invece indifferente riguardo ad essa".

Un contesto molto rigido che spesso, conseguentemente, facilita lo svilupparsi di zone franche libere dal controllo dello stato all'interno dei centri urbani, come racconta poco più avanti: "Ho amici, elettori laburisti da tutta la vita, che sono stati aggrediti da immigrati del Bangladesh nei parchi pubblici perché i musulmani odiano i cani e perdono la ragione se il tuo cane fa i bisogni per terra. In molti negozi di liquori nella zona est di Londra non è possibile acquistare alcolici dopo una certa ora perché la minoranza musulmana, che è sproporzionatamente disoccupata rispetto alla media nazionale e che vive in case popolari pagate dai contribuenti, innesca campagne d'odio per rendere la vita difficile a chi vuole comprare alcolici".

Yiannopoulos punta inoltre il dito contro il mondo dell'informazione, reo di essere schiavo del politicamente corretto e di nascondere la verità dietro alla reale situazione della Gran Bretagna in merito alla questione islam: "I musulmani con opinioni estreme e odiose sui gay e sulle donne risultano irritanti e non solo perché sono una minaccia, ma anche perché vengono regolarmente protetti da un'elite mediatica politicamente corretta che arriva a deriderti quando gli menzioni gli spaventosi problemi sociali che affliggono le zone abitate da una maggioranza di residenti islamici. Quando un rapporto del governo suggerisce umilmente che le persone che vivono in Gran Bretagna dovrebbero prestare giuramento di fedeltà ai valori britannici - i cose banalmente fondamentali come non uccidere i tuoi vicini o non lanciare acido in faccia alla tua ex moglie - la stampa si spaventa come se la notizia puzzasse di fascismo neoimperialista".

Sul finale dell'articolo, Yiannopoulos parla infine del suo futuro come cittadino americano nel caso la sua richiesta di asilo dovesse venire accolta: "Puoi chiedere asilo negli Stati Uniti se hai sofferto persecuzioni, o se temi di poterle subire, a causa della tua razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale o opinione politica. Io sono un noto conservatore, cristiano, gay, sposato in un matrimonio interrazziale, di estrazione ebraica che proviene da un paese invaso da atteggiamenti sociali dell'età del bronzo e paralizzato dalla dhimmitudine politicamente corretta degli eunuchi in carica." - aggiungendo - "Non sono sicuramente il tipo di richiedente asilo che ci si aspetta di vedere. Non sono una prostituta transessuale tossica e sieropositiva proveniente da Tijuana che aspetta solo l'assegno sociale, questo perché le persone perseguitate possono essere di tutte le forme e dimensioni.

Ho personalmente consultato un avvocato esperto in immigrazione e ha detto che posso provarci, d'altronde con la mia identità intersezionale ed il mio essere discriminato da un oppressivo, violento, reazionario patriarcato di destra sicuramente sono il genere di persona per cui il diritto alla protezione umanitaria è garantito".

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