Donald Trump

​"Vengono qui a darci problemi". Stretta di Trump sui musulmani dai Paesi a rischio

Dopo il muro con il Messico, trump pronto a firmare un decreto per limitare gli ingressi ai musulmani di Paesi a rischio. "Vengono negli Stati Uniti a causarci problemi"

​"Vengono qui a darci problemi". Stretta di Trump sui musulmani dai Paesi a rischio

"Il mondo è un totale casino". Donald Trump ha subito messo in chiaro che la misura per limitare l'ingresso negli Stati Uniti ai musulmani che arrivano da Paesi a rischio è resa necessaria proprio per questo motivo. Il piano è, infatti, di limitare temporaneamente l'ingresso di immigrati che arrivano da certi Paesi a maggioranza islamica in cui la fede in Allah si è radicalizzata a tal punto da essere sfociata nel terrorismo. Non si tratta, però, di quello "stop" a tutti i musulmani a cui aveva fatto spesso riferimento in campagna elettorale.

"Non è un divieto contro i musulmani - si affretta a spiegare il tycoon - ma si tratta di Paesi che hanno un sacco di terrorismo". Dopo aver firmato il decreto per la costruzione del muro al confine con il Messico, Trump dovrebbe firmare, forse anche oggi, un ordine esecutivo per bloccare per un mese l'arrivo in America dei cittadini di sette Paesi musulmani: Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Il progetto, secondo quanto anticipato dalla stampa americana, è intitolato "Protezione della nazione da attentati da parte di stranieri" e delinea anche l'interruzione completa per quattro mesi del programma americano di ammissione di rifugiati in fuga da guerre.

"Sono persone che entrano in molti casi con intenzioni diaboliche - ha spiegato il presidente in una intervista concessa mercoledì sera all'emittente ABC - io non lo voglio. Questi sono l'Isis. Vengono con falsi scopi. Io non lo voglio". Trump ha spiegato chiaramente che si tratta di nazioni da cui le persone arrivano per causare "problemi enormi" agli Stati Uniti. "Il nostro Paese - ha spiegato - ha già problemi sufficienti senza permettere a costoro di entrare, gente che in molti casi o in qualche caso vuole creare una terribile distruzione".

L'ordine esecutivo dovrebbe contenere anche l'impegno dell'amministrazione americana a delineare "un piano per creare 'zone sicure' in Siria e nelle regioni circostanti nelle quali i siriani sfollati dalle loro città potranno attendere il reinserimento nella società, per esempio il rimpatrio o reinsediamento in un Paese terzo".

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