Guerra in Ucraina

"Moriremo ma andremo in paradiso": la folle propaganda in Russia

Nel corso di una trasmissione tv molto famosa in Russia, gli ospiti hanno sparato a zero contro l'Occidente parlando di terza guerra mondiale e che gli anti-Putin sono "bast... senza morale": ecco cosa è stato detto

"Moriremo ma andremo in paradiso": la folle propaganda in Russia

Mentre lo Zar fa certe dichiarazioni, la tv russa si è accodata iniziando a fare una propaganda serrata con ipotesi al momento molto remote sullo sviluppo che potrà prendere il conflitto. Come abbiamo visto sul Giornale.it, nei giorni scorsi Putin ha detto di essere pronto a utilizzare "armi mai viste" e il rischio di una Terza guerra mondiale è tutt'altro che remoto secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. "Giustamente", se i capi parlano così la tv di Stato si adegua, si deve adeguare, comunicando al popolo che più di minacce si tratta di certezze, invece di domandarsi se si tratta di un bluff per ottenere il proprio tornaconto personale.

"Ci hanno dichiarato guerra"

Il quotidiano americano The Daily Beast ha pubblicato uno stralcio di un talk show andato in onda un paio di sere fa sul primo canale, uno dei più seguiti in Russia. Durante la trasmissione "60 Minutes" Vladimir Avatkov, dell'Accademia diplomatica russa del Ministero degli Affari esteri, ha fornito una prospettiva orwelliana degli eventi attuali. "Quello che sta accadendo in questo momento non riguarda l'Ucraina, ma il futuro ordine mondiale, che non ha spazio per l'egemonia e dove la Russia non può essere isolata". Come in un crescendo teatrale, è stato poi il turno dell'ospite Olga Skabeeva, che ha descritto il vertice di Ramstein come il segno che siamo già davvero dentro a una "Terza guerra mondiale", che non si tratta più "di un'operazione speciale" perché "40 Paesi sono contro di noi. Hanno dichiarato guerra". Adesso è finita che sono gli altri Paesi ad aver dichiarato guerra, non la Russia. Follie che, se non ci fossero le prove televisive con tanto di audio, sembrerebbero barzellette da dopocena.

"Noi andremo in paradiso"

Non è finita qui, il bello è sempre alla fine come recita il detto "dulcis in fundo": dipingendo gli oppositori Nato e tutti i Paesi (vedi Giappone) contro Putin come "la reincarnazione del male", il politologo Mikhail Markelov ospite in trasmissione ha avuto il coraggio di dire che "i rappresentanti di quei 40 diversi Paesi sono l'Hitler collettivo di oggi". Noi siamo i cattivi, loro i buoni. Le frasi più belle metaforicamente parlando, però, le ha pronunciate Vladimir Solovyov, oligarca, giornalista e presentatore tv molto popolare oltre che amicissimo di Putin, il quale prima di proferire un po' di insulti contro gli occidentali chiamati "bastardi senza morale", ha aggiunto che in caso di attacco nucleare "noi andremo in paradiso, mentre loro semplicemente gracchiano".

"Non ci arrenderemo"

Margarita Simonyan, caporedattore delle organizzazioni dei media controllate dallo stato russo RT, ha aggiunto che la via più realistica sia quella della terza guerra mondiale "basata sulla conoscenza di noi e del nostro leader, Vladimir Vladimirovich Putin" e che "non c'è possibilità... che ci arrenderemo", scrive il Daily Beast. Una volta che la conversazione si è poi spostata sulla consegna delle armi occidentali in Ucraina, Solovyov ha riflettuto ad alta voce: “Cosa ci impedisce di colpire il territorio del Regno Unito, prendendo di mira quei centri logistici dove vengono caricate queste armi?". Andrey Sidorov, vice-preside della politica mondiale presso l'Università statale di Mosca, ha ribattuto che invece di colpire il Regno Unito, la Russia dovrebbe prendere di mira la vera mente: gli Stati Uniti. "Le decisioni finali non vengono prese a Londra, ma a Washington. Se vogliamo colpire il vero centro dell'Occidente, allora dobbiamo colpire Washington".

A questo punto si possono fare due considerazioni: la prima viene dalla Bibbia, i russi pensano di essere senza peccato e di poter scagliare la prima pietra. E poi, quel "noi andremo in paradiso" fa capire che Putin e il suo staff si sentono la parte lesa, quella che ha subìto il danno, quella innocente che non ha commesso crimini di guerra e non ha attaccato l'Ucraina e quindi meritevole di andare in paradiso. In pratica la realtà capovolta del regime putiniano che sta toccando vette altissime di immaginazione. L'Occidente, cattivo, andrà all'inferno, anzi no, "gracchiano" come i corvi, cornacchie e uccelli simili. Non è chiaro in questo caso l'accostamento con i volatili ma tant'é.

Somiglia tanto alle frasi dei kamikaze che, prima di farsi esplodere, pronunciano "Allah akbar” o “Allahu akbar" (Allah è il più grande), per poi togliersi la vita e compiere stragi convinti che sia quella la strada da intraprendere.

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