Guerra in Ucraina

Mosca accelera nel Lugansk. Gli Usa: "Cadrà in poche settimane"

Severodonetsk e Lysychansk sono sempre più sotto pressione. L'oblast di Lugansk potrebbe cadere nelle mani delle forze russe entro una settimana

Mosca accelera nel Lugansk. Gli Usa: "Cadrà in poche settimane"

La bandiera bianca alzata dai civili rifugiati nell’impianto chimico Azot, a Severodonetsk, è il segnale più evidente di come la Russia stia accelerando nel Lugansk. L’esercito russo continua a condurre offensive di terra e prosegue nella sua lenta offensiva. Secondo gli Stati Uniti, di questo passo, Mosca controllerà l’intera regione nell’arco di un paio di settimane. Zelensky, intanto, ha parlato di un contrattacco ucraino a Kherson, nel sud del Paese.

Civili iniziano a lasciare Azot

Nelle ultime ore, l’esercito russo avrebbe infatti effettuato un raid contro l’Azot, l’impianto chimico di Severodonetsk dove si rifugiavano centinaia di persone, provocando un incendio (poi domato). Nella notte l’agenzia Tass, citando l’ambasciatore di Lugansk in Russia, ha spiegato che i civili all’interno della struttura hanno iniziato a lasciare il complesso. Ricordiamo che nell’edificio si trovavano all’incirca 800 persone tra militari e comuni cittadini.

"I civili hanno iniziato a uscire dal Gate 2 dell'impianto chimico di Azot. Quel cancello non è controllato dai militanti". Lo ha scritto, riporta la Tass, sul suo canale Telegram, Rodion Miroshnik, ambasciatore della sedicente Repubblica popolare di Lugansk in Russia, secondo il quale le persone vengono "portate in salvo dalle forze alleate". Miroshnik ha inoltre spiegato che le restanti truppe ucraine controllano alcuni edifici vicino al Gate 1 e che ci sono periodici scambi di arma da fuoco.

L’allarme degli Stati Uniti

Intanto, un alto funzionario della Difesa Usa, citato dal Washington Post, ha lanciato un chiaro allarme. È altamente probabile che la Russia possa prendere il controllo dell'intero oblast di Lugansk entro poche settimane. Il motivo è presto detto: l'esercito di Kiev starebbe subendo pesanti perdite e le sue forniture di munizioni diminuiscono giorno dopo giorno.

Dal punto di vista militare, le città di Severodonetsk e Lysychansk sono sempre più sotto pressione e potrebbero cadere nelle mani delle forze russe entro una settimana, ha detto il funzionario, parlando sotto anonimato. I feroci combattimenti di strada sono continuati sabato a Severodonetsk, città strategica vicino al fiume Donetsk.

In ogni caso, secondo il funzionario citato dal Post, i progressi sul campo della Russia vengono ottenuti a caro prezzo in termini di morti e feriti: le forze ucraine hanno combattuto una "difesa di area mobile" molto efficace, "gli ucraini stanno facendo davvero un buon lavoro qui", ha detto il funzionario statunitense.

La controffensiva ucraina

Se a est la situazione per gli ucraini è critica, dal quadrante meridionale arrivano spiragli di ottimismo. Certo, bisogna scindere la propaganda volta a ridare morale all’esercito ucraino dal reale svolgimento dei fatti, ma l’ultimo annuncio di Volodymyr Zelensky è emblematico.

"Le truppe ucraine stanno gradualmente liberando il territorio della regione di Kherson", ha affermato il presidente Zelensky. Ieri "il villaggio di Tavriis'ke è stato aggiunto all'elenco degli insediamenti restituiti al nostro Stato – ha dichiarato Zelensky nel suo ultimo videomessaggio -. E c'è un certo progresso anche nella regione di Zaporizhzhia".

Il presidente ucraino ha quindi commentato la distribuzione di passaporti russi a Kherson e a Melitopol. "È stato mostrato come i residenti presumibilmente vogliano passaporti russi.

Beh, non sembravano code per ottenere un passaporto, ma un tentativo di ottenere un biglietto per fuggire", ha chiosato Zelensky.

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