Giovedì prossimo la Nato dovrà decidere se impegnare 4.000 soldati a est dopo l'escalation del conflitto tra la Russia e l'Ucraina. Il Cremlino, nel frattempo, non sta certo a guardare. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale Mikhail Popov ha, infatti, accusato la Nato di "esasperare le tensioni" con l'obiettivo di schierare truppe nell’est Europa e ha assicurato che agirà di conseguenza. Mosca è pronta a rivedere la propria strategia militare. "Il fatto che le infrastrutture militari dei membri Nato si stiano avvicinando ai nostri confini e che si stiano ampliando - ha affermato Popov - rappresenterà una delle minacce per la Federazione russa".
È ormai guerra aperta tra Kiev e Mosca nell’est ucraino, anche se non dichiarata ufficialmente, e addirittura negata dalla Russia, che continua a smentire il suo intervento militare. Ma l’Ucraina denuncia "aspri scontri" con truppe russe a Donetsk e anche a Lugansk, dove l’esercito ha battuto in ritirata come quasi ovunque, ed evoca una "grande guerra mai vista dall’Europa dai tempi della Seconda guerra mondiale", come ha ammonito il ministro della Difesa, Valeri Gheletei. Sebbene il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon abbia ripetutamente messo in guardia l’Occidente contro i pericoli di una escalation militare, le ultime mosse della Nato e degli Stati Uniti rischiano seriamente di far precipitare la situazione. Al summit in programma giovedì e venerdì in Galles, la Nato darà vita a una forza di reazione rapida forte di 4.000 tra soldati e commando, in grado di essere schierata entro 48 ore in qualsiasi Stato membro dell’Alleanza a sua difesa come una "punta di lancia". Il segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ha spiegato che si tratta di un’unita in grado di "viaggiare leggera ma di colpire pesantemente", sostenuta da forze aeree e navali.
Per Mosca gli Stati Uniti e la Nato vogliono proseguire nella "politica di deterioramento delle relazioni con la Russia". "Stanno facendo di tutto per esacerbare le tensioni con la Russia - ha affermato Popov - il fatto che le infrastrutture militari dei membri Nato si stiano avvicinando ai nostri confini e che si stiano ampliando rappresenterà una delle minacce per la Federazione russa". Da Bruxelles, però, Federica Mogherini (fresca di nomina come Alto rappresentante dell'Ue) ha ribadito nel corso dell'audizione in commissione Affari esteri dell'Europarlamento che la crisi ucraina non sarà risolta militarmente: "Bisogna lavorare a una soluzione politica". Poi però ha tirato una bordata contro il presidente Vladimir Putin: "Il partenariato fra Ue e Russia al momento non esiste più per scelta di Mosca e per il suo ruolo nella crisi ucraina".
La Nato ha intanto avviato una
esercitazione su larga scala con centinaia di militari provenienti da nove Paesi tra cui l’Italia. L'operazione "Steadfast Javelin II" è stata lanciata tra Polonia, Germania e paesi baltici e proseguirà fino a lunedì prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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