Neanche il generale Lee si salva dal politicamente corretto

Nella "sua" Virginia si spenderanno 300mila dollari per la rimozione della statua equestre e il parco a lui intitolato a Charlottesville cambierà nome. "Simbolo del suprematismo bianco"

Neanche il generale Lee si salva dal politicamente corretto

Il generale Lee non è più il benvenuto nella “sua” Virginia. Lunedì sera la città di Charlottesville ha decretato la rimozione della statua equestre che raffigura il condottiero sudista dal parco pubblico. E lo ha fatto alla fine di una sanguinosa e drammatica discussione pubblica, in cui si sono contrapposte le ragioni del politicamente corretto a quelle della storia e delle tasche dei cittadini dato che la damnatio memoriae di Robert Edward Lee costerà ai contribuenti ben 300mila dollari.

Con tre voti favorevoli e due contrari (tra cui quello del sindaco Mike Signer) l’assemblea cittadina ha dato il via libera alla riscrittura – con le ruspe e le gru – della storia della città. Via la statua e nuovo nome per quello che, da più di novant’anni, era conosciuto come il Lee Park. Un provvedimento che costerà parecchio alla cittadinanza e i soldi che verranno utilizzati per cancellare la figura dell’ultimo generale confederato hanno fatto scattare un’ulteriore polemica.

Che però i sostenitori dell’iniziativa hanno già diluito nel politicamente corretto. “Non c’è un solo modo per onorare il nostro retaggio storico e culturale – ha detto Bob Fenwick che ha votato a favore della rimozione della statua – e non lo si fa a spese del prossimo”. Non ha paura nemmeno di una battaglia legale che, a furia di scartoffie, potrebbe bloccare la risoluzione: “Sono consapevole che ci sarà”.

Ben più dura, invece, la dichiarazione di un altro sostenitore della mozione, Wes Bellamy che, come riporta Abc, ha spiegato come fosse "offensiva" per la comunità la presenza di quella scultura simbolo "della suprematismo bianco".

La statua equestre in bronzo è opera dello scultore italiano Leo Lentelli, di origini bolognesi, ma emigrato negli Usa nel 1903 a 24 anni.

La figura di Lee è tra le più iconiche degli Stati Uniti. Ufficiale validissimo e intelligente stratega, tenne in scacco le forze nordiste per parecchio tempo. Fu l’ultimo simbolo patriottico del Sud aristocratico e il mito del generale Lee è tra i più duraturi grazie (anche) al cinema e alla letteratura.

Dopo la guerra di secessione si impegnò a fondo per la riconciliazione nazionale ma oggi, a distanza di 210 anni dalla nascita e di quasi un secolo e mezzo dalla sua morte, il politicamente corretto vuole pronunciare la condanna all'oblio della sua memoria.

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