Nessun cimitero francese vuole seppellire i terroristi

Le autorità dei paesi in cui risiedevano Coulibaly e i fratelli Kouachi negano la sepoltura. Il rischio è che possano attirare pellegrinaggi di estremisti islamici

Nessun cimitero francese vuole seppellire i terroristi

Non c’è posto nei cimiteri francesi per i tre terroristi. Si teme, infatti, che le tombe di Amedy Coulibaly e Said e Cherif Kouachi, che la settimana scorsa hanno ucciso 17 persone, possano diventare meta di pellegrinaggio per gli estremisti islamici. Il sindaco di Reims, Arnaud Robinet, ha rifiutato di far seppellire Said Kouachi nella sezione islamica del cimitero perché quella “potrebbe essere considerata la tomba di un martire da un certo numero di persone”. Il fratello Cherif viveva a Gennevilliers, sobborgo a nord di Parigi, mentre Coulibaly, responsabile dell’uccisione di quattro persone nel minimarket kosher di Parigi, era residente in un sobborgo della capitale, Fontenay-aux-Roses. Anche qui, in entrambi i casi, le autorità hanno negato la sepoltura e quindi è probabile che i corpi dei due fratelli Kouachi finiscano a Dammartin-en-Goële in quanto secondo la legge francese se non è possibile seppellire un defunto nel suo luogo di residenza, questo deve essere sepolto dove è deceduto.

Un caso analogo è successo nel marzo 2012 quando Mohammed Merah, un ventireenne franco-algerino che uccise a Tolosa tre militari e quattro civili di religione ebraica, tre bambini ed un adulto, prima di essere ucciso dalla polizia.

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