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Guerra delle mascherine a New York: la Corte Suprema boccia l'obbligatorietà

Il dipartimento dell'Istruzione dello Stato di New York, tuttavia, afferma che gli studenti dovranno continuare a indossare la mascherina in attesa del ricorso in Appello

Guerra delle mascherine a New York: la Corte Suprema boccia l'obbligatorietà

L'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici e nelle scuole voluto dalla governatrice dem Kathy Hocul è stato bocciato dalla Corte Suprema di New York. Come riportato dall'agenzia Ansa, secondo il giudice Thomas Rademaker, il governatore non ha l'autorità di imporre un tale obbligo senza il via libera legislativo dello Stato. "Non c'è dubbio che ognuno di noi si augura che l'era Covid finisca presto. Anche se le intenzioni del governatore Hochul sono dettate da quella che sembra essere la volontà di proteggere i cittadini dello stato di New York", il mandato non può essere imposto e il governatore deve rivolgersi ai legislatori dello Stato" ha sottolineato il giudice. Immediata la replica della governatrice: "Non siamo assolutamente d'accordo con questa sentenza e stiamo perseguendo ogni opzione per invertire questa situazione immediatamente" ha osservato in una dichiarazione emanata a poche ore dalla sentenza. "La mia responsabilità come governatore è proteggere i newyorkesi durante questa crisi di salute pubblica e queste misure aiutano a prevenire la diffusione del Covid-19 e a salvare vite umane", ha affermato Hochul.

New York, scontro sulle mascherine nei luoghi pubblici e a scuola

Sull'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici è scontro non solo a livello politico, dunque, ma soprattutto giuridico. Come riportato da Axios, infatti, il dipartimento dell'Istruzione dello Stato di New York (NYSED) ha rilasciato una dichiarazione in cui invita le scuole di continuare a seguire l'obbligo introdotto dalla governatrice democratica Kathy Hochul, nonostante la sentenza della Corte Suprema. Il dipartimento si rifà a una precedente decisione presa da un giudice della Corte Suprema nella contea di Albany, la quale ha stabilito che la governatrice Hochul ha la piena autorità di emanare l'obbligo di indossare la mascherina essendo il commissario sanitario statale, dando torto ai ricorsi presentati da due distretti scolastici. Dopodiché il dipartimento della Salute di stato ricorrerà contro la decisione della Corte Suprema, ma nel frattempo gli studenti - almeno secondo il dipartimento stesso - dovranno continuare a indossare la mascherina in aula. La Corte d'Appello stabilirà definitivamente chi ha ragione.

La mascherina a scuola fa discutere

Come nota la Cnn, lo scontro fra la Corte Suprema e il dipartimento segna l'ennesimo conflitto istituzionale tra funzionari statali e scuole sull'obbligo di indossare la mascherina in aula. "Per essere chiari, questa Corte non intende in alcun modo mettere in discussione o altrimenti opinare sull'efficacia, la necessità o l'obbligo delle mascherine come mezzo o strumento per affrontare il virus Covid-19", ha sottolineato il giudice della Corte Suprema. "Questa Corte decide solo se la norma in oggetto sia stata correttamente emanata e, in tal caso, se la stessa possa essere applicata". Sempre più dirigenti scolastici si ribellano agli obblighi imposti dai governatori. Il dirigente della contea di Nassau Bruce Blakeman, entrato in carica questo mese, ha firmato un ordine esecutivo che consente ai consigli scolastici della contea di Long Island di determinare se gli studenti debbano o meno indossare le mascherine a scuola. Dopo la sentenza del giudice, Blakeman ha twittato: "Questa è una vittoria importante per studenti e genitori". Esultano anche gli esponenti repubblicani, come il deputato Andrew Garbarino: "Una grande vittoria per i genitori e gli studenti di Long Island!". In generale, il tema delle restrizioni adottate nelle scuole - come l'obbligo di mascherina e la DAD - sta tenendo banco nell'opinione pubblica americana e il malcontento verso l'atteggiamento degli esponenti democratici - favorevoli alle restrizioni anti-covid - sta portando molti genitori a simpatizzare per la controparte repubblicana.

E con le elezioni di medio termine dietro l'angolo, non è un elemento da sottovalutare.

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