Guerra in Ucraina

"Non beve nulla, mai". Quella (strana) ossessione di Putin

Il racconto dell'ex consigliera di Trump: lo Zar non beve neanche quando si trova in presenza di alti funzionari di Stato. Ecco perché

"Non beve nulla, mai". Quella (strana) ossessione di Putin

Negli ultimi tempi, oltre alle voci sulle sue presunte malattie, il quadro della vita di Vladimir Putin si è arricchito di una particolare ossessione che l'accompagna ormai da anni, ben prima del conflitto con l'Ucraina. Lo zar sarebbe ossessionato dall'essere avvelenato. Tant'é che, secondo voci ovviamente non confermate ufficialmente, non beve mai a tavola, neanche durante gli incontri ufficiali con Capi di Stato, consiglieri e funzionari di alto rango. A raccontarlo è stata Fiona Hill, tra le massime esperte della Russia e consigliera nelle amministrazioni di Bush, Barack Obama e membro del Consiglio di Sicurezza quando c'era Donald Trump, dal 2017 al 2019. Ne ha parlato nel suo libro There is nothing for you here.

L'ossessione per il veleno

Come abbiamo visto sul Giornale.it, quanto raccontato recentemente dall'ex spia francese secondo cui ci sarebbe un piano per uccidere Putin, troverebbe conferma nel fatto che il presidente russo non si fida più di nessuno, nemmeno dei suoi più stretti e sceltissimi collaboratori che ha cambiato un paio di mesi fa licenziando circa mille persone (dai cuochi alle guardie del corpo), che si occupavano dei suoi bisogni personali e professionali di ogni giorno e sostituendoli con un nuovo gruppo di assistenti. La paura di essere avvelenato sarebbe così forte che prima di mangiare farebbe assaggiare i cibi a chi gli sta intorno. "Ho avuto l’opportunità di osservare Putin da vicino diverse volte. Per esempio, ricordo di essermi trovata a sedere non lontana da lui in un pranzo ufficiale. Mi ha colpito il fatto che non abbia bevuto niente. Non ha mai toccato la sua tazza che non so se contenesse dell’acqua o del tè", racconta nel suo libro Fiona Hill.

"Porta le lenti a contatto"

Secondo l’ex consigliera di Trump, Putin è ossessionato dalla sicurezza personale probabilmente perché "alcuni dei suoi oppositori sono stati avvelenati sciogliendo il polonio proprio nel tè". Il leader russo, poi, è un essere umano come tutti e non "quel superman che la propaganda ci vuole fare credere". La Hill racconta, a tal proposito, sempre lo stesso incontro: sopra il tavolo aveva un foglio di carta con appunti stampati a caratteri molto grandi, enormi. Ecco l'alta paranoia dello zar: "Putin porta le lenti a contatto ma non vuole che si sappia, probabilmente perché teme possa trasmettere una sensazione di debolezza all’opinione pubblica". Un uomo incredibilmente problematico, pure le normali patologie che affliggono ogni essere umano. Che sia un tipo molto particolare lo sottolinea l'esperta affermando che "vive in una bolla", circondato da un minuscono gruppo di collaboratori "che non sono gli oligarchi", riporta il Corriere. In pratica, si tratta di persone del ceto medio russo che non hanno né investimenti né altri interessi al di fuori della Russia. "Sono profondamente radicati nel loro Paese e tutti molto legati a Putin. Per questo è difficile immaginare dei cambiamenti nel potere a Mosca".

"Non ha un bell'aspetto"

Come abbiamo scritto recentemente sul Giornale.it, poi, il caso dei casi riguarda lo stato di salute di Putin: ma è malato o no? Se sì, cosa potrebbe avere? Dal tumore al morbo di Parkinson, sono molte le voci che si rincorrono ma tanti indizi forniscono più prove. Lo zar, benissimo, non starà. Quel gonfiore sul viso se lo porta dietro già da tempo come viene messo in risalto dalla stessa Fiona Hill nel suo libro. "Non ha un bell'aspetto, ha la faccia piuttosto gonfia. Sappiamo che si è lamentato di avere problemi alla schiena. Potrebbe essere che stia assumendo alte dosi di steroidi, o potrebbe esserci qualcos'altro", riporta Huffpost. La sensazione che la sua vita terrena sia agli sgoccioli potrebbe averlo spinto all'azione scriteriata in Ucraina.

"La probabilità - concude la Hill - che un leader russo se ne vada volontariamente o attraverso le elezioni è piuttosto sottile".

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