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Nuova stretta di Trump: "Niente asilo neanche agli stranieri condannati per reati minori"

Il nuovo inasprimento proposto da Trump mira ad alleggerire il carico di lavoro gravante oggi sui tribunali federali e sugli uffici-immigrazione

Nuova stretta di Trump: "Niente asilo neanche agli stranieri condannati per reati minori"

L’amministrazione Trump ha di recente annunciato una nuova stretta in ambito migratorio, introducendo ulteriori presupposti che possono determinare il rigetto di una domanda d’asilo presentata alle autorità federali.

In base alle nuove restrizioni messe a punto in questi giorni dalla Casa Bianca, e che entreranno in vigore, riporta Voice Of America, dopo essere esaminate da più istituzioni governative e parlamentari, non potranno fare istanza di protezione internazionale negli Usa neanche gli immigrati colpevoli di “reati minori”.

La normativa proposta dall’amministrazione Trump, spiega l’emittente, menziona appunto, tra i motivi che potranno causare il rigetto di una domanda di asilo politico, anche il fatto che gli aspiranti profughi siano stati condannati o semplicemente arrestati per i seguenti illeciti federali poco gravi: guida in stato di ebrezza, maltrattamenti in famiglia, rientro illegale in territorio federale, teppismo di strada, concessione di alloggi a clandestini, esibizione di documenti d’identità contraffatti e truffa ai servizi sociali.

Oltre a impedire la concessione dello status di rifugiato agli stranieri responsabili di tali reati lievi, le regole messe a punto ultimamente dalla Casa Bianca prevedono anche la cancellazione della facoltà di impugnare davanti ai giudici americani gran parte delle decisioni governative di rigetto delle istanze di asilo.

L’utilità della nuova stretta del tycoon è stata subito evidenziata dal dipartimento della Giustizia e dal dipartimento della Sicurezza nazionale. Questi, in una nota congiunta citata dalla stessa emittente, hanno infatti rimarcato che la riforma ideata in questi giorni dalla Casa Bianca consentirà agli uffici-immigrazione di “dedicare finalmente maggiore tempo e risorse alla valutazione delle domande di protezione internazionale avanzate da stranieri incensurati”.

La necessità di un ulteriore inasprimento delle regole sull’immigrazione negli Usa sarebbe stata dettata, spiega il medesimo network, dall’enorme carico di lavoro arretrato che i tribunali nazionali si troverebbero attualmente a smaltire.

Ad oggi, le Corti starebbero appunto esaminando oltre “un milione” di domande di asilo presentate senza filtri e le agenzie governative preposte alla difesa dei confini sarebbero ormai sul punto di venire letteralmente“travolte” dai flussi incontrollati di aspiranti profughi provenienti dal Centroamerica.

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