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Nuova Zelanda, il governo dice sì all'uso medico della marijuana

Il governo progressista della Nuova Zelanda ha detto sì alla legge per consentire l'uso a scopi medici della cannabis su tutto il territorio nazionale. Ministro della salute: "Misura pensata per placare le sofferenze dei tanti malati terminali"

Nuova Zelanda, il governo dice sì all'uso medico della marijuana

La Nuova Zelanda come Canada e Uruguay? Non ancora, visto che l'uso a scopo ricreativo della marijuana non è ancora legale. Di questo si occuperà un referendum che dovrebbe tenersi entro il 2020. Ma il governo progressista neozelandese, dopo mesi di annunci, ha approvato la legge che consente l'utilizzo della cannabis a scopi medici per le migliaia di malati terminali del Paese. Come scrive il Guardian, il ministro della salute David Clarke ha detto che "fumare la marijuana li aiuterà a lenire le sofferenze".

La nuova legge, tra le altre cose, consentirà alle aziende neozelandesi di produrre in loco la cannabis per il mercato nazionale e internazionale. Una misura che potrebbe rappresentare un punto di svolta per le comunità Maori che vivono nell'est del Paese, che danni sperano di rendere legale la loro storica attività di produzione di marijuana. Secondo Clarke, "le persone che sono giunte ormai al termine della loro vita non dovranno più avere paura di essere arrestate o imprigionate per provare a gestire il dolore. Si tratta di una misura compassionevole che farà la differenza", ha spiegato il ministro della salute neozelandese. In effetti, prima di questa norma, l'utilizzo della marijuana a scopo terapeutico era consentito soltanto su esplicita autorizzazione del ministero competente.

Ma attenzione a non confondere la Nuova Zelanda con Canada e Uruguay, gli unici Paesi al mondo dove l'uso della cannabis è legale al 100 per 100, compreso quello ricreativo. Per consentire quest'ultimo anche nello Stato oceanico, servirà attendere ancora un po' di tempo. Almeno due anni, visto che nel 2020 dovrebbe svolgersi un referendum consultivo tra i cittadini. Che dovranno decidere se aprirsi completamente alla cannabis.

Uno scenario che sarebbe gradito al governo, non certo all'opposizione rappresentata dal National Party che, in una nota, ha criticato la misura appena approvata dall'esecutivo definendola "semplicistica e pericolosa".

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