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Nuovi guai per Donald Trump, accusato di frode fiscale

L'ex presidente Donald Trump è accusato dal procuratore generale di New York di aver gonfiato le valutazione degli asset della sua azienda. Nei guai anche i figli

Nuovi guai per Donald Trump, accusato di frode fiscale

Nuovi guai giudiziari per Donald Trump. L'ufficio del procuratore generale di New York ha intentato una causa contro l'ex presidente e gran parte dei suoi familiari, nonché soci e aziende, sostenendo la presenza di "numerosi atti di frode e false dichiarazioni" in merito ai rendiconti finanziari. Il procuratore generale Letitia James ha dichiarato mercoledì mattina in una conferenza stampa che Trump "ha gonfiato il suo patrimonio netto di miliardi di dollari" e che i suoi figli Donald Jr., Ivanka ed Eric lo hanno aiutato. "Il signor Trump e la Trump Org hanno ripetutamente e persistentemente manipolato il valore delle attività per indurre le banche a prestare denaro alla stessa Trump Organization a condizioni più favorevoli di quelle che sarebbero state altrimenti disponibili per la società", ha detto James. Questo "per pagare tasse più basse, per soddisfare i contratti di finanziamento continuativi e per indurre le compagnie di assicurazione a fornire coperture assicurative per massimali più elevati e a premi inferiori".

La replica degli avvocati: "Il procuratore fa politica"

Immediata la replica del team legale del tycoon. "Il deposito di oggi non si concentra né sui fatti né sulla legge, piuttosto, si concentra esclusivamente sull'avanzamento dell'agenda politica del procuratore generale", hanno replicato gli avvocati dell'ex presidente in una nota. "È del tutto chiaro che l'ufficio del procuratore generale ha superato la sua autorità statutaria facendo leva su transazioni in cui non si è verificato alcun illecito. Siamo fiduciosi che il nostro sistema giudiziario non sosterrà questo abuso di autorità incontrollato e non vediamo l'ora di difendere il nostro cliente contro tutte le pretese infondate del procuratore generale". La causa arriva in un momento delicato per il magnate, al centro dell'inchiesta sui documenti sequestrati dall'Fbi nella sua residenza di Mar-a-Lago.

Come riportato da Valeria Robecco sul Giornale, Il dipartimento di Giustizia americano sostiene di avere le prove che carte riservate sono state deliberatamente nascoste al Bureu quando ha cercato di recuperarle a giugno da Mar-a-Lago, portando poi alla perquisizione senza precedenti dell'8 agosto scorso. Gli agenti federali avrebbero ottenuto il decreto per il blitz proprio dopo aver avuto prove "che documenti governativi sono stati probabilmente nascosti e rimossi dal deposito e che sono stati probabilmente fatti sforzi per ostruire l'indagine del governo". Nelle ultime ore, il team legale di Trump ha affermato che il raid di Mar-a-Lago e l'indagine sulla cattiva gestione di documenti classificati è"senza precedenti" e "al centro c'è una controversia sull'archiviazione di documenti che è andata fuori controllo".

E The Donald torna a Mar-a-Lago

Nel frattempo, Donald Trump ha annunciato di essere tornato nella sua residenza in Florida e di "aver avuto una lunga e dettagliata possibilità" di dare un'occhiata alla sua proprietà. Ha affermato, in un post pubblicato su Truth, che la perquisizione della sua proprietà da parte dell'Fbi era una chiara violazione dei suoi diritti garantiti dal quarto emendamento, lamentandosi del fatto che la sua casa "non sarebbe mai stata più la stessa". "È stata saccheggiata e in condizioni molto diverse da come l'ho lasciata", ha rimarcato il magnate. "Molti agenti non si sono nemmeno tolti le scarpe nella mia camera da letto".

Comunque vada un altro grave danno all'immagine dell'ex presidente, in vista di una sua possibile corsa alle presidenziali del 2024, che ora, tra un guaio giudiziario e l'altro, si fa sempre più dura.

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