"È sulle mani di Bashar Assad" il sangue dei sirani. Ne è convinto Barack Obama, che nel suo ultimo discorso di fine anno da presidente è tornato a condannare e puntare il dito mentre, dall'altra parte ammette "qualche responsabilità" per la situazione di Aleppo.
Un attimo di riflessione a cui si associa la richiesta di "osservatori imparziali" per assicurare l'evacuazione sicura dei civili, operazione avviata ed interrotta più volte negli ultimi giorni. E nuove accuse contro Mosca
Il presidente Usa uscente Barack Obama si augura che il suo successore, Donald Trump condividano la necessita che gli Stati Uniti "restino immuni da potenziali interferenze esterne" come è avvenuto nel processo elettorale dove "i russi si sono resi
responsabili di violazioni" dei dati del partito democratico."Il regime siriano e i suoi alleati russi e iraniani stanno cercando di mistificare la realtà - attacca ancora - ma il mondo non si lascerà incantare. Il mondo ricorderà".
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