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Oltre la mentalità del "conta solo la medaglia d'oro"

I momenti più commoventi di Tokyo 2020 non riguardano solo la vittoria di medaglie d'oro. Quelli veri sono quando gli atleti lottano, fanno progressi, sfidano e trascendono se stessi, creano la storia e mettendo in evidenza il significato dei Giochi olimpici. Gareggiando con coraggio

Oltre la mentalità del "conta solo la medaglia d'oro"

Il primo agosto sono stati infranti il record del mondo nel salto triplo femminile e quello europeo e asiatico nei 100 metri maschili. Quel giorno, infatti, il velocista italiano Lamont Marcell Jacobs ha conquistato il titolo di "uomo più veloce del mondo" vincendo la finale olimpica dei 100 metri, la primia corsa dopo il ritiro della leggenda giamaicana Usain Bolt. Jacobs ha superato il traguardo per primo, stabilendo un nuovo record europeo: 9 secondi e 80 centesimi. Subito dopo è corso direttamente verso il connazionale Gianmarco Tamberi, che stava ancora celebrando la vittoria della sua medaglia d'oro nel salto in alto, abbracciandolo calorosamente.

Il velocista cinese Su Bingtian è stato elogiato come un eroe anche se, alle Olimpiadi di Tokyo, non ha vinto medaglie. Il 31enne Su ha fatto la storia in semifinale, quando è diventato il primo cinese a qualificarsi per una finale olimpica dei 100 metri maschili, stabilendo inoltre il nuovo record asiatico di 9,83. "Su è il re senza corona delle Olimpiadi di Tokyo", ha detto un blogger cinese, riflettendo sul vero significato delle parole vittoria e sconfitta. Per molti cinesi, infatti, le vittorie meritano naturalmente di essere celebrate, ma anche il duro lavoro, la dedizione e la tenacia degli atleti sono preziosi e degni di ammirazione.

Solamente dieci anni fa, era tutta un'altra storia e gli atleti olimpici cinesi spesso scoprivano di avere, tra i loro compatrioti a casa e online, dei giudici extra al di fuori dall'arena. La straordinaria corsa di Su Bingtian a Tokyo ha ricordato a molti cinesi la storia dell'ostacolista Liu Xiang, l'ex "Flying Man”, diventato il primo atleta cinese in assoluto a conquistare una medaglia d'oro olimpica in pista, eguagliando il record mondiale dei 110 metri a ostacoli ad Atene 2004.

Liu è stato però vittima di insulti online quando, successivamente, si è ritirato dalla gara olimpica per un infortunio, sia sul suolo di casa nel 2008, sia di nuovo a Londra 4 anni dopo. Questa volta invece, dopo le sue congratulazioni a Su, alcuni utenti del web cinese hanno affermato: "Dobbiamo delle scuse a Liu Xiang". In due giorni l'ultimo post di Liu sui social media ha raccolto più di 60mila commenti. "Sei il nostro eroe. Ricorderemo sempre che hai corso con la nostra bandiera nazionale drappeggiata sulle spalle", ha scritto un utente su Sina Weibo, l'equivalente cinese di Twitter.

Non conta solo l'oro

Nelle ultime due settimane abbiamo visto gli atleti cinesi alle Olimpiadi di Tokyo fare progressi sulla terra e in acqua. Il 29 luglio quattro nuotatrici cinesi hanno battuto il precedente record mondiale di 1 minuto e 17 secondi nella staffetta 4x200m di stile libero femminile, vincendo la prima medaglia d'oro del Paese in tale specialità. Per molti cinesi, tuttavia, non contano solo le medaglie d'oro. La giovane nuotatrice cinese Li Bingjie, di soli 19 anni, ha battuto il suo record personale nei 400 metri stile libero femminili e ha stabilito un nuovo record asiatico. Gareggiando con nuotatrici di livello mondiale come Katie Ledecky e Ariarne Titmus, è riuscita a ottenere il bronzo. "Brava! Hai nuotato bene! Saluto il tuo coraggio e tutti i tuoi sforzi", ha scritto un suo fan sui social media, uno tra gli oltre 2.000 che hanno lasciato messaggi online per salutarla e complimentarsi con lei.

Dopo una sorprendente uscita dalla fase a eliminazione diretta a Tokyo con tre sconfitte consecutive, comprensione e sostegno sono andati anche all'amata nazionale cinese di pallavolo femminile. Tra l'ondata di messaggi di sostegno su Weibo, un post recitava: "Più della medaglia d’oro ammiro chi sopporta le difficoltà, e la passione che le pallavoliste dedicano al gioco". Durante le prime due partite, Zhu Ting, la giocatrice più rappresentativa della nazionale, è apparsa in campo con il polso destro fasciato e difficoltà a battere la palla. "Non importa che siate in campo o meno", ha scritto un altro utente. "Amiamo la squadra di pallavolo femminile cinese non solo per la sua storia di successo, ma anche per il suo spirito combattivo. Spero che chi ha subito lesioni gravi, come Zhu Ting, possa riposarsi un po'". Dopo l'ultima partita contro l'Argentina, sul campo ha riecheggiato in mandarino l’affermazione: ”Anche se l’avventura olimpica della squadra femminile cinese è finita, la sosterremo sempre. Grazie allenatrice Lang Ping. Ti vogliamo bene!”.

Successivamente, una canzone intitolata "Sunshine after the Rain", l’inno “non ufficiale” della squadra, è risuonata presso l’Ariake Arena mentre una dopo l’altra le ragazze si inchinavano e abbracciavano la loro allenatrice Lang Ping. La scelta di metter questa canzone era stata presa da Li Helin, addetto cinese che ha lavorato per le Olimpiadi di Tokyo in qualità di presentatore. "Hanno combattuto contro gli infortuni e la pressione psicologica. Hanno perso in partite importanti, ma hanno fatto del loro meglio", ha detto Li. "Questa è una delle scene più emozionanti di queste Olimpiadi, la ricorderò per tutta la vita", ha dichiarato Luo Lijuan, consulente di mercato di Shanghai. "E voglio ringraziare il presentatore. Ha fatto una cosa così bella in un modo così sottile e premuroso che ha immediatamente dato conforto al team". La 41enne Luo ha notato il cambiamento di atteggiamento della società cinese nei confronti delle prestazioni degli atleti. "I cambiamenti stanno avvenendo anche dentro di me", ha detto. "Al giorno d’oggi apprezziamo le élite dello sport e apprezziamo il loro lavoro, ma ci godiamo anche il divertimento che lo sport può portare. È per tutti, non solo per pochi. Noi persone ordinarie possiamo trarre ispirazione anche dal loro spirito, non solo dalle loro medaglie, giusto?", ha detto.

Il cambiamento di mentalità riflette un progresso sociale

Secondo Sun Yingchun, professore alla China's Communications University, ci sono varie ragioni dietro il cambiamento di mentalità del popolo cinese. "Prima di tutto, molte persone hanno a disposizione più canali dei media tradizionali per conoscere diversi aspetti degli atleti e degli eventi olimpici", ha detto Sun Yingchun. Inoltre, con lo sviluppo del Paese, molti stanno naturalmente diventando più fiduciosi. "I media stanno assumendo una visione più razionale verso gli eventi sportivi", ha affermato. Lo studioso ha infine osservato che la gente comune ora guarda le competizioni sportive in maniera più pragmatica e calma.

"Godersi le Olimpiadi e apprezzare gli atleti, piuttosto che concentrarsi solo sul numero delle medaglie d'oro: questo è un grande progresso per la nostra società".

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