Un video che sta circolando in questi giorni sul web mostra due persone intente a consumare un “rapporto sessuale” all’interno di un veicolo ufficiale dell’Onu. Il filmato immortala infatti un uomo e una donna mentre hanno rapporti intimi sui sedili di un fuoristrada, in moto, identico a quelli impiegati dall’organizzazione internazionale per le proprie missioni all’estero. Le immagini incriminate sarebbero state realizzate in Israele.
Nel clip citato, della durata di 18 secondi, si nota, sui sedili posteriori del veicolo su cui appare impressa la targa delle Nazioni Unite, una donna vestita di rosso con le gambe divaricate sopra un uomo. Nel video si riesce quindi a individuare un altro passeggero, accasciato su un sedile anteriore, mentre è estremamente difficile rilevare i connotati della persona che guida in quegli istanti il fuoristrada Onu. A una prima analisi, il filmato sarebbe stato girato nei pressi del lungomare di Tel Aviv, lungo HaYarkon Street.
A fronte della diffusione su Internet di quelle immagini, le Nazioni Unite si sono trovate alla fine costrette a prendere posizione sulla vicenda. L’istituzione globale, per bocca di Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale Guterres, ha così espresso una dura condanna circa il contenuto del video, bollando come “ripugnante” quanto perpetrato all’interno del veicolo ufficiale dell’organizzazione.
L’ente ha quindi inizialmente accennato al fatto che l’uomo e la donna intenti ad avere rapporti intimi sarebbero due membri del personale di peacekeeping presente oggi in Israele. In particolare, i due amanti, con buona probabilità, farebbero parte, a detta di Dujarric, dello staff della United Nations Truce Supervision Organisation, missione di pace delle Nazioni Unite che, dal 1948, è attiva in Medio Oriente per monitorare il cessate-il-fuoco tra lo Stato ebraico e i Paesi arabi.
Il portavoce del Segretario generale ha inoltre assicurato che sono già in corso indagini, condotte dagli uffici di vigilanza interni all’organizzazione, per chiarire innanzitutto se i due soggetti immortalati a fare sesso sul veicolo delle Nazioni Unite stessero consumando un rapporto erotico consensuale, coartato o a pagamento.
Dujarric ha contestualmente informato i media mondiali che gli inquirenti Onu sarebbero ormai prossimi a scoprire l’identità dell’uomo e della donna, auspicando poi che l’inchiesta possa concludersi al più presto, con la conseguente tempestiva adozione, da parte dell’ente internazionale, di opportune sanzioni disciplinari a carico degli amanti.
Le scene mostrate dal clip, ha proseguito il funzionario, sarebbero in netto contrasto con i principi propugnati dall’Onu e rischierebbero anche di rendere vani anni e anni di sforzi delle Nazioni Unite diretti a imporre la moralità tra le file delle proprie forze di peacekeeping.
In realtà, l’istituzione internazionale, qualora dovesse accertare la responsabilità disciplinare dell’uomo e della donna incriminati, potrà adottare contro questi due soltanto sanzioni come il rimpatrio d’imperio e la messa al bando da qualsiasi operazione di pace. Eventuali processi e cause legali ai danni del personale Onu responsabile di violazione delle regole di condotta emanate dall’ente globale potranno essere avviati esclusivamente dalle nazioni di appartenenza degli indiziati.
Il problema dei comportamenti licenziosi e delle violenze sessuali riconducibili allo staff delle Nazioni Unite impegnato all’estero sarebbe, rimarcano gli attivisti di Human Rights Watch, annoso e inquietante.
“The UN has a bigger problem than this one video. That problem is about allegations of sexual exploitation and abuse committed by staff members of the UN.” https://t.co/zT74RcmWyV
— Heather Barr (@heatherbarr1) June 27, 2020
Una dimostrazione delle
dimensioni drammatiche del problema in questione è data da un rapporto, fornito direttamente al Segretario generale Guterres, che fissa a 175 il numero di denunce per abusi sessuali presentate contro il personale Onu nel solo 2019.
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