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Onu, non passa risoluzione che accusa Hamas di terrorismo

Diverse ong impegnate nella lotta all’antisemitismo hanno criticato l’Onu per non avere preso ufficialmente posizione contro l'attività terroristica promossa dalle autorità di Gaza

Onu, non passa risoluzione che accusa Hamas di terrorismo

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L’Assemblea generale delle Nazioni Unite si è in questi giorni rifiutata di definire “attività terroristica” il lancio di razzi effettuato periodicamente da Hamas contro il territorio israeliano. Finora, l’organo collegiale Onu non ha mai adottato risoluzioni dirette a denunciare i crimini perpetrati dagli estremisti palestinesi, mentre, per contro, ha più volte condannato lo Stato ebraico per "gravi violazioni dei diritti umani".

La risoluzione intesa a classificare come "terrorismo" i reiterati bombardamenti decisi dalle autorità di Gaza ai danni dei villaggi del Sud di Israele era stata proposta dalla delegazione americana. Il documento redatto da quest’ultima recitava: “Le Nazioni Unite condannano l’attività terroristica promossa da Hamas e dall’Islamic Jihad Movement in Palestine, consistente nel colpire ripetutamente con razzi e proiettili da mortaio le comunità israeliane situate al confine con la Striscia di Gaza. L’Assemblea generale esorta quindi tali organizzazioni a cessare ogni azione violenta e ogni provocazione nei riguardi della popolazione e delle autorità dello Stato ebraico.” Tale progetto di risoluzione non ha però ottenuto l’approvazione dei due terzi dei componenti dell’organo collegiale.

Soltanto 87 Paesi su 193 hanno infatti votato a favore della bozza promossa dagli Usa, mentre 57 delegazioni si sono dichiarate contrarie a bollare come “attività terroristica” la strategia propugnata finora da Hamas e dall’Islamic Jihad Movement in Palestine. 49 Stati hanno invece preferito astenersi. I principali oppositori della risoluzione di condanna sono stati i rappresentanti delle nazioni islamiche. Ad esempio, la delegazione iraniana in Assemblea generale ha giustificato il proprio voto contrario denunciando la “faziosità” del documento e accusando gli Stati Uniti di volere “distogliere l’attenzione” dell’Onu dai “ben più gravi crimini attribuibili a Israele”. Anche l’ambasciatore saudita al Palazzo di Vetro ha criticato l’iniziativa statunitense, bollandola come un’“irritante provocazione”.

L’ennesima mancata condanna Onu nei confronti della strategia anti-israeliana promossa dalle autorità di Gaza ha subito provocato l’indignata reazione di Nikki Haley, capo-delegazione Usa all’Assemblea generale: “Le Nazioni Unite hanno oggi dato prova di doppiopesismo e di ipocrisia. Se la risoluzione da noi proposta, invece che contro Hamas, fosse stata rivolta contro Israele, allora in Assemblea generale si sarebbe subito creata una maggioranza amplissima. Tale organo non ha mai contestato agli estremisti palestinesi i loro crimini ai danni dei civili israeliani. Abbiamo provato a mettere fine a questa prassi vergognosa, ma i pregiudizi verso lo Stato ebraico sono ormai profondamente radicati nell’ambiente Onu.”

Il rifiuto dell’Assemblea generale di condannare i crimini di Hamas è stato duramente biasimato anche da diverse ong impegnate nella lotta all’antisemitismo. Ad esempio, Anne Bayefsky, presidente dell’associazione Human Rights Voices, ha tuonato: “È raccapricciante il fatto che l’Onu continui a non prendere posizione contro organizzazioni intenzionate a distruggere Israele e ad attuare il genocidio di milioni di ebrei. Non c’è più alcun dubbio.

Il Palazzo di Vetro è divenuto il quartier generale dell’antisemitismo contemporaneo.”

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