Onu, la Palestina ora vuole divenirne "membro di pieno diritto"

In base alla Carta delle Nazioni Unite, competenti a decidere sull’ingresso di un nuovo membro sono, in primo luogo, il Consiglio di sicurezza e, successivamente, l’Assemblea generale

Onu, la Palestina ora vuole divenirne "membro di pieno diritto"

Il governo Abu Mazen ha in questi giorni annunciato di volere presentare alle Nazioni Unite una formale richiesta di ammissione della Palestina quale “membro di pieno diritto” dell’organizzazione.

Riyad al-Maliki, ministro degli Esteri di Ramallah, ha infatti recentemente dichiarato: “È tempo di portare a conclusione il cammino iniziato nel 2012, quando allo Stato palestinese è stato attribuito dall’Assemblea generale dell’Onu lo status di osservatore permanente. Tale processo di integrazione della Palestina nella comunità internazionale deve necessariamente terminare con il riconoscimento del nostro Paese quale membro a tutti gli effetti delle Nazioni Unite.” Egli ha precisato di volere inviare “al più presto” all’istituzione internazionale la richiesta in questione e ha quindi assicurato che il “prossimo 22 gennaio” gli organi di quest’ultima saranno finalmente chiamati a “votare” sull’istanza promossa da Ramallah. Il ministro ha poi sostenuto che, sia all’interno dell’Assemblea sia all’interno del Consiglio di sicurezza, la prospettiva di una piena ammissione palestinese all'Onu starebbe guadagnando "sempre più consensi".

In base alla Carta delle Nazioni Unite, l’ingresso di un nuovo membro viene decretato dall’Assemblea generale con un voto a maggioranza di due terzi. Tuttavia, prima dell’organo collegiale deve esprimersi il Consiglio di sicurezza, il quale approva l’istanza soltanto se si esprimono in tal senso almeno 9 dei suoi 15 componenti. Per essere approvata e quindi sottoposta al vaglio dell’Assemblea, la proposta di adesione, contestualmente al parere favorevole del 60% dei componenti del Consiglio, deve però registrare anche l’assenza di veti da parte dei “membri permanenti” di quest’ultimo: Usa, Russia, Cina, Regno Unito e Francia.

L’iter per l’ingresso a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite rischia però di arenarsi presto. All’indomani dell’annuncio fatto dal rappresentante dell’esecutivo Abu Mazen, la delegazione americana al Palazzo di vetro ha infatti rilasciato un comunicato che ribadisce la “contrarietà” americana all’iniziativa ventilata da Ramallah. Nel documento in questione, i funzionari americani accusano le istituzioni palestinesi di “scarso impegno” sul fronte dei negoziati di pace con Israele e di intrattenere “ambigui rapporti con formazioni estremiste”.

La nota quindi stabilisce che, fino a quando le autorità palestinesi non “rigetteranno esplicitamente il terrorismo” e non dimostreranno una “inequivocabile volontà di cooperare con lo Stato ebraico”, i delegati Usa al Consiglio di sicurezza “continueranno a opporre il veto” a ogni domanda di adesione all’Onu presentata da Ramallah.

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