Da ora al 2035, siamo qui per venirci incontro

Abbiamo intrapreso un nuovo modello di sviluppo con il quattordicesimo piano quinquennale, conoscerlo permetterà all’imprenditoria italiana di crescere con la Cina

Da ora al 2035, siamo qui per venirci incontro

Il presidente Xi Jinping e il presidente Mattarella si erano trattenuti a colloquio telefonico lo scorso novembre per celebrare i cinquant’anni delle relazioni diplomatiche tra i nostri due Paesi. Il presidente Xi Jinping aveva sottolineato come nell’ultimo mezzo secolo, a prescindere dai mutamenti avvenuti sullo scenario internazionale, Italia e Cina si fossero sempre basate su rispetto e fiducia reciproci, mutuo vantaggio, scambio di esperienze e mutuo soccorso, arrecando grandi benefici ai loro popoli. È così facendo che Italia e Cina hanno dato vita ad un modello di riferimento per lo sviluppo di rapporti proficui tra Paesi che hanno background culturali differenti. Se guardiamo al primo periodo dopo l’allacciamento delle relazioni diplomatiche bilaterali, l’interscambio commerciale Italia-Cina ammontava a solo 120 milioni di dollari, oggi, 50 anni dopo, supera i 55 miliardi di dollari, 456 volte il valore del 1970.

L'importanza delle relazioni economiche tra Italia e Cina

Gli investimenti bilaterali totali hanno superato, invece, i 20 miliardi di dollari. Durante la terza edizione della China International Import Expo (CIIE), l’evento speciale dedicato all’Italia, una “Presentazione live di prodotti made in Italy” ha realizzato in due ore un volume record di vendite, pari a quasi 40 milioni di renminbi. Durante le promozioni del “Doppio 11” (l’undici novembre, il “giorno dei single” dedicato in Cina allo shopping, ndr), le aziende italiane hanno raggiunto i 400 milioni di euro di vendite sulle piattaforme di e-commerce. Si tratta di numeri inimmaginabili all’epoca dell’instaurazione delle relazioni bilaterali. Cina e Italia sono due civiltà antichissime e culle di grandi tradizioni culturali, entrambi vantano il maggior numereo di siti Unesco al mondo, i loro popoli sono legati da una stima reciproca e contatti intensi. Gli studenti cinesi in Italia sono quasi 25 mila, gli studenti italiani in Cina sono oltre 6 mila e i turisti cinesi in Italia sono stati nel 2019 più di 3,3 milioni. Sono quasi 100 le città italiane e cinesi che hanno stretto gemellaggi. Abbiamo visto il fiorire di tantissime attività culturali come festival del cinema, concerti e mostre d’arte. Il “derby”calcistico di Milano ha avuto come spettatori tantissimi tifosi cinesi. L’integrazione culturale e i contatti tra realtà locali sono divenuti fiori all’occhiello dei rapporti bilaterali ed hanno intensificato il buon rapporto tra i nostri popoli. Nel 2020 a causa della pandemia il programma degli incontri prefissati tra i nostri due Paesi non ha potuto evitare di subire delle variazioni, tuttavia, è difficile dimenticare quanto, di fronte alla pandemia, i popoli cinese e italiano si siano sostenuti e aiutati a vicenda nel momento della difficoltà. Il Presidente Mattarella ha voluto ospitare un concerto straordinario a sostegno della Cina impegnata nella lotta contro il virus; la Cina ha inviato in Italia tre team di esperti medici che hanno visitato più zone per portare aiuto nella lotta al virus. Nella comune battaglia contro il Covid-19, sono emerse storie toccanti di cittadini dei nostri due Paesi, che hanno avvicinato ancora di più gli animi delle nostre popolazioni.

Il 14esimo piano quinquennale cinese

In Cina la 5a sessione plenaria del Comitato Centrale del 19esimo Congresso del PCC ha approvato la proposta per il 14esimo piano quinquennale per lo sviluppo socio-economico del Paese e fissato gli obiettivi di lungo periodo per il 2035. La Cina continuerà ad attenersi al nuovo concetto di sviluppo, con un nuovo modello, promuovendone uno di alta qualità, per portare avanti riforme e apertura ad un livello ancora più elevato. Secondo le stime, la Cina, nei prossimi cinque anni, vedrà un import dei servizi pari a quasi 2500 miliardi di dollari, e nei prossimi 10 anni, la Cina importerà prodotti per un valore superiore a 22 mila miliardi di dollari. La parte cinese auspica che il Parlamento Italiano, ma qui richiamo in particolare anche l’Istituto per la Cultura Cinese, possa presentare e far conoscere il nuovo piano strategico e le nuove idee di sviluppo della Cina a sempre più amici e al tessuto imprenditoriale italiano in modo che possano godere dello sviluppo della Cina e del mercato cinese, al fine di creare sempre più vantaggi e benefici ai popoli nei nostri due Paesi. Il mondo odierno vive un momento di grande cambiamento, come non si vedeva da un secolo. Nel 2021 l’Italia ha la presidenza di turno del G20, la Cina è disponibile a sostenere l’Italia. I nostri Paesi devono promuovere la cooperazione bilaterale con uno spirito di maggiore apertura, inclusione e positività e ad aiutare la ripresa economica mondiale nel post-Covid, continuando a migliorare la governance globale.

Sono fiducioso che con il nostro impegno comune, riusciremo presto a dissipare la coltre di debbia scura dell’epidemia e a dipingere insieme un domani migliore per le relazioni sino-italiane.

L’autore è Li Junhua, l’Ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia

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