L'aereo con a bordo Papa Francesco, partito questa mattina alle ore 10.32 da Roma-Fiumicino, è atterrato pochi minuti prima delle 16.00 locali (le 22.00 in Italia) all'aeroporto internazionale 'José Martí' di L'Avana a Cuba. Al Suo arrivo Bergoglio è accolto dal presidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri della Repubblica di Cuba, Raúl Castro e dall'arcivescovo di San Cristóbal di L'Avana, Jaime Lucas Ortega y Alamino. Sono inoltre presenti alcune autorità dello Stato, i Decani regionali del corpo diplomatico, i vescovi di Cuba e un gruppo di fedeli che sventolano bandiere del Vaticano. "Credo che oggi il mondo sia assetato di pace", ha detto il Pontefice giornalisti durante il volo che lo ha portato a Cuba, ricordando "le guerre, i migranti, l’ondata migratoria di persone che fuggono dalle guerre, che fuggono dalla morte".
Poi, rivolgendosi sempre ai giornalisti ha aggiunto: "Vi ringrazio per quello che farete nel vostro lavoro per costruire ponti: piccoli ponti, ma un ponte dopo l’altro si costruisce la pace". Poi il Papa è tornato a parlare dell'emrgenza immigrazione: "Mi sono emozionato tanto oggi quando, congedandomi dalla porta di Sant’Anna, c’era una delle due famiglie che stanno nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, accolte lì. Sono siriani, profughi: si vedeva il dolore nei loro volti". Il presidente cubano, Raul Castro, ha ringraziato papa Francesco -appena arrivato all’Avana, prima tappa del suo viaggio apostolico che porterà il pontefice anche in Usa- per il ruolo svolto nel riavvicinamento tra Usa e Cuba. "Siamo grati per il suo appoggio al dialogo tra Usa e Cuba", ha detto il presidente cubano. "Il riallacciamento dei rapporti diplomatici è stato un primo passo nel processo verso la normalizzazione dei rapporti, una normalizzazione -ha proseguito- che richiederà la soluzione di problemi e ingiustizie che ancora rimangono". "L’embargo -ha sottolineato Raul Castro- è crudele immorale e illegale e deve cessare. E il territorio che occupa la base navale di Guantanamo deve essere restituito a Cuba". Poi ha parlato ancora il Papa che ha aggiunto: "La normalizzazione dei rapporti tra gli Stati Uniti e Cuba deve essere esempio di riconciliazione per il mondo intero in questa terza guerra mondiale a pezzi che stiamo vivendo". A questo punto il Papa ha rivolto un messaggio a Fidel Castro: "Grazie a tutti coloro che si sono prodigati nella preparazione di questa visita pastorale.
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